Oggi 29 gennaio 2015 ci sarà la prima votazione a Monteciorio dalle ore 15:00 per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Ma le elezioni per il Quirinale potrebbero nascondere insidie e imprevisti sorprendenti per far saltare il Patto del Nazareno fra Renzi e Berlusconi che già ha vacillato sul nome di Sergio Mattarella proposto dal Premier ma che visto il veto del leader di Forza Italia. Per esempio i grandi elettori della minoranza dem, quelli del M5S, i 32 che ne sono fuoriusciti, e le opposizioni al Governo come SEL, FDI e Lega, sono pronti a farlo rischiando purtroppo o per fortuna degli italiani, a screditare talmente il Presidente del Consiglio e segretario del PD, da poter provocare una crisi di Governo che porterebbe ad elezioni politiche nel corso del 2015.

Elezioni Qurinale 2015: chi sono i 1009 grandi elettori

Per chi non lo sapesse, hanno diritto al voto in qualità di grandi elettori, 630 deputati, 315 senatori a ciu aggiungerne altri 6 a vita, infine i 58 rappresentanti delle regioni, totale 1009 grandi elettori. Quello da tenere presente è che alla prima votazione e fino alla terza, il candidato al Colle dovrà ottenere 672 voti, ovvero esattamente due terzi degli aventi diritto.

Ad oggi appare impossibile che conosceremo il nome di un Presidente eletto che salirà al Quirinale entro le prime 3 votazioni. Basta pensare che 10 elettori di Fratelli d'Italia e i 38 della Lega Nord voteranno simbolicamente Vittorio Feltri. Il Movimento 5 Stelle alle prese con le Quirinarie non farà testo con i suoi 129 grandi elettori almeno inizialmente, ma i nomi di Prodi o Bersani potrebbero creare imbarazzo nel PD.

Da verificare (ma in realtà il voto è a scrutino segreto), su chi punteranno i 32 dissidenti. Il Partito Democratico può contare su 446 voti, ma anche qui c'è da tenere conto di cosa faranno quelli della minoranza dem. Forza Italia vale 142 grandi elettori, dunque pur votando unitamente ma senza l'appoggio di almeno altri 84 grandi elettori.

SEL con 34 voti difficilmente si accorderanno, e non sarà affatto facile nemmeno far convergere i 75 voti tra NCD e UDC che stanno puntando apparentemente su Casini. Potrebbero avere rilievo anche i 32 di Scelta Civica e del PSI, e poi ci sono i 15 di GAL e a chiudere i 12 di Patto per l'Italia-CD.

Insomma, visto che tra l'altro il diktat di Renzi è di votare scheda bianca nelle prime votazioni, dimostrando che le sue decisioni sono sempre discutibili e autocratiche anche in seno al suo Partito Democratico, non avremo al 99% alcuna elezioni del Presidente della Repubblica.

Dalla quarta votazione le cose cambiano, saranno necessario 505 voti anzichè 672, per cui il Patto del Nazareno potrebbe bastare, ma è impensabile che nei 446 del PD non ci siano molti franchi tiratori e che anche se in misura minore, non ve ne siano nemmeno tra quelli di Forza Italia trascinati da Fitto.

Per ora i nomi che vanno per la maggiore, sono quelli di Mattarella a marchio PD ma che non è dato sapere se troverà consensi nella minoranza e nei partiti di sinistra, e probabilmente nemmeno quelli di FI, che invece punta su Amato, anch'esso però non gradito da Renzi. Veltroni potrebbe mettere d'accordo la grande maggioranza dei grandi elettori? Anche Anna Finocchiaro non è un nome da escludere, ma le sorprese sono dietro l'angolo.