Questa mattina Giorgio Napolitano ha trascorso la sua ultima giornata da Presidente della Repubblica, ha ricevuto gli onori dei Corazzieri e salutato tutte le importanti cariche delle Forze Armate e dello Stato. Al suo posto, non si sa ancora chi potrà essere eletto: girano soltanto dei nomi, come Mario Draghi, Veltroni, o Prodi senza ancora delle vere certezze. Ancora dunque è presto per fare dei nomi, visto che questi scaturiranno dagli accordi tra le parti dell'assemblee parlamentari: come abbiamo visto per l'elezione di Napolitano bis, trovare un comune accordo sarà difficile.
La situazione è ancora più complessa da quando in aula siedono i Parlamentari del Movimento 5 Stelle che rappresentano una vera e propria incognita sugli schieramenti, sugli equilibri e sui possibili accordi che potranno nascere nei giorni successivi. Intanto il Vice Presidente della Camera Luigi Di Maio, rende nota la sua posizione sul Presidente uscente: "Napolitano di certo non ci mancherà nemmeno un po" e ne dà le motivazioni: "E' stato il firmatario della Legge Fornero, del Jobs Act e del Decreto Legge che regalò 7,5 Miliardi di Euro alle banche", e sul nome del successore non si sbilancia: "Sosterremo, qualora si presenti, un nome di un candidato che abbia il coraggio di rompere con le logiche del passato".
Nel frattempo il leader del Movimento 5 Stelle, Grillo, dal suo Blog punzecchia il Presidente uscente: "Napolitano rinunci alla carica di Senatore a vita". L'ex comico è convinto che l'abbandono della politica da parte di Napolitano giovi all'intera collettività, alla luce dei sondaggi rivelanti la posizione favorevole, per l'86% alle dimissioni di Napolitano.
La Costituzione infatti all'articolo 59 conferma il diritto del Presidente della Repubblica dimissionario, di ottenere la carica di Senatore a vita, a meno che non vi rinunci. Napolitano in questo modo avrebbe la possibilità di essere ricordato dalla storia come il Presidente che ha rifiutato la carica di Senatore a vita, rinunciando allo stesso momento ad un lauto stipendio.