Oggi terminano i nove anni di Presidenza della Repubblica per Giorgio Napolitano. Le annunciate dimissioni sono ormai in dirittura d'arrivo. Il saluto ai corazzieri, la consegna della lettera di congedo alle tre più alte cariche dello Stato e si potrà scrivere la parole fine su questo novennio. Napolitano è stato l'unico inquilino del Quirinale ad essere eletto due volte. Adesso vediamo, nel dettaglio, cosa è successo a livello politico, in questi nove anni.
Il 10 maggio 2006 il Parlamento in seduta comune lo elegge Presidente della Repubblica con 543 voti su 990 votanti.
Il 16 maggio, dopo il giuramento, affida a Romani Prodi l'incarico di formare il governo. Il 9 luglio 2006 il Presidente è a Berlino dove assisterà alla vittoria del Mondiale da parte della Nazionale italiana di calcio. Il 1 marzo 2007, scoppiato lo scandalo Savoia-gate, Napolitano chiede il fascicolo personale del pubblico ministero John Woodcock, al consiglio superiore della magistratura. Tutta la questione poi si risolverà in un nulla di fatto, senza nessuna condanna.
Il 24 gennaio 2008 entra in crisi il governo Prodi. Il Presidente affida un incarico di natura esplorativa a Franco Marini, ma le elezioni anticipate, che vedranno trionfare Berlusconi, sono inevitabili. Governo Berlusconi che entrerà in carica con una solida maggioranza, l'8 maggio dello stesso anno.
Nel mese di luglio viene promulgato il Lodo Alfano, con il quale si è voluto dare l'immunità alle alte cariche dello Stato. Esso fu aspramente criticato da Beppe Grillo, che stava muovendo i primi passi della sua carriera politica. In seguito, tale disegno di legge, sarà giudicato incostituzionale.
Il 6 maggio 2010 iniziano le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, molto sentite da Napolitano.
Infatti, egli dedicherà molto tempo all'ascolto dei cittadini e sfrutterà tali celebrazioni per rendere più solida l'unità del Paese. Il 20 settembre riceve la cittadinanza onoraria di Roma. Il 28 marzo del 2011 è un giorno molto importante, perché Napolitano interviene all'Assemblea delle Nazioni Unite a New York. L'8 Novembre 2011 è la volta del governo Berlusconi ad entrare in crisi.
Così come era successo a Prodi un paio d'anni prima. Il Presidente affida allora l'incarico a Mario Monti, appena nominato senatore a vita. Governo tecnico che durerà fino al 2013. A febbraio dello stesso anno ci saranno le Elezioni politiche e Napolitano affiderà l'incarico esplorativo a Pierluigi Bersani, che però non avrà i numeri per formare un esecutivo.
Il 20 aprile è un giorno importante perché per la prima volta nella storia d'Italia si ha una rielezione del Presidente della Repubblica. Viene rieletto con 738 voti. Il primo discorso dopo la rielezione avviene il 22 aprile. Il 27 aprile Enrico Letta forma il nuovo esecutivo. L'8 giugno 2013 la prima visita a papa Francesco. Il 30 agosto Napolitano nomina quattro senatori a vita: Renzo Piano, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo e Claudio Abbado.
Il 30 gennaio 2014 il Movimento 5 Stelle chiede la messa in stato d'accusa per il Presidente della Repubblica, l'11 di febbraio tale accusa viene respinta. Il 22 febbraio Matteo Renzi è il nuovo Presidente del Consiglio. Il 27 marzo 2014 riceve Barack Obama. Il 28 ottobre 2014 viene interrogato dai giudici sulla presunta trattiva Stato-mafia. Il 31 dicembre 2014, nel classico discorso di fine anno annuncia le sue dimissioni. Le prime indiscrezioni, da confermare, dicono che le votazioni inizieranno il 29 gennaio alle ore 15.