Riforma fiscale con norma salva-Berlusconi, nuovi decreti attuativi del Jobs Act, liberalizzazioni, decreto sul catasto: il consiglio dei ministri in programma il prossimo 20 febbraio si preannuncia ricco di interventi del Governo Renzi, ma è alto anche il rischio di scivolare in interventi impopolari, proprio come avvenne con la norma salva-Berlusconi del famoso 3%, contenuta nel decreto della vigilia dello scorso Natale. Proprio il decreto salva-Berlusconi sarà uno dei piatti forti del Consiglio dei Ministri: la norma depenalizza le frodi fiscali.

Fino alla discussione, Renzi manterrà in piedi le varie ipotesi, ma è stato già deciso che la soglia del 3 per cento non si applicherà più per il reato di frode. Potrebbe essere modificata la parte relativa alla dichiarazione infedele, introducendo anche per quest'ultima un tetto massimo.

In tutto saranno una decina i decreti che verranno emanati: cinque o sei usciranno dagli uffici del Ministero dell'Economia per completare la riforma disegnata dalla delega fiscale che scade il prossimo 26 marzo. Tra gli opportuni provvedimenti, segnaliamo che un decreto conterrà un nuovo meccanismo di calcolo relativo agli estimi catastali, mentre modifiche riguarderanno il nuovo strumento della fattura elettronica, i giochi, l'accertamento.

Molto atteso, ma ancora tutto da verificare, sarà il ritocchino sulle norme che regolano i minimi dei possessori delle partite Iva, letteralmente tartassati dall'attuale Governo Renzi con l'aumento al triplo delle aliquote, oltre all'aumento delle aliquote dei versamenti Inps.

Governo Renzi, decreti attuativi del Jobs Act: tutte le ultime novità sul lavoro e cosa si deciderà nel Consiglio Ministri del 20 febbraio

Altro capitolo riguarda i decreti attuativi del Jobs Act: dopo i decreti relativi ai contratti a tutele crescenti e degli ammortizzatori sociali, attualmente in discussione al Parlamento, si attendono altri quattro o cinque decreti relativi alla sistemazione della cassa integrazione, alla realizzazione della cosiddetta agenzia nazionale per l'impiego e dell'agenzia ispettiva, alle politiche attive, ma le aspettative maggiori sono per il decreto che disciplinerà le nuove (e in numero ben ridotto rispetto a quelle attuali) tipologie di contratto di lavoro.

A tal proposito, le ultime notizie confermano la notevole limitazione dei contratti a progetto, o almeno, la limitazione del loro utilizzo distorto, compresa la cancellazione dei contratti a chiamata: il tutto confluirà nel Testo unico semplificato.

Tra le ultime ipotesi, anche quella di ridurre da 36 a 24 il numero di mesi della durata dei contratti a termine privi di causale, con l'innalzamento dal 20 al 30% del totale massimo rispetto al numero di dipendenti dell'azienda.

Altre misure riguarderanno anche il rafforzamento del part-time verticale e dei voucher utilizzati per pagare le prestazioni occasionali. Infine, al vaglio del Governo anche le liberalizzazioni: assicurazioni, poste, trasporti pubblici locali, energia e farmacie. Queste ultime non avrebbero più l'esclusiva sui farmaci di fascia C, a vantaggio di supermercati e parafarmacie.