Primo procuratore generale della Repubblica autonoma di Crimea, Natal'ja Poklonskaja è diventata un fenomeno di internet a causa della sua avvenenza e della sua determinazione, con numerosi fan art che le sono stati dedicati. Nata nell'Ucraina orientale, nei pressi di Luhans'k, da una famiglia di etnia russa, la quasi trentacinquenne Poklonskaja ha lasciato i posti di comando che le erano stati assegnati a Kiev per schierarsi dalla parte della neonata entità che ha dichiarato la propria indipendenza l'11 marzo 2014, per poi entrare a far parte della Federazione Russa soli cinque giorni dopo, in seguito ad un referendum popolare.

La stessa Natal'ja Poklonskaja ha recentemente fatto sapere, come riportato dal quotidiano russo Pravda, di aver ricevuto minacce direttamente da Kiev, dove il governo di Arsenij Jacenjuk le avrebbe promesso la prigione ed addirittura l'esecuzione capitale per aver accettato il posto da parte dell'autoproclamato governo di Simferopol. L'unico modo per sfuggire alla vendetta del governo ucraino sarebbe quello di lasciare al più presto il posto di procuratore generale, ma Poklonskaja è stata chiara da questo punto di vista: "Meglio andare in prigione che lavorare per i fascisti", ha infatti dichiarato. Già al momento della decisione di schierarsi dalla parte degli indipendentisti della Crimea, del resto, lei stessa aveva spiegato di essere "vergognata di vivere in un paese in cui i neofascisti camminano liberamente per le strade", riferendosi alle forze politiche del Maidan, ed ha poi criticato il colpo di stato anti-costituzionale che ha portato alla presidenza Petro Oleksijovyč Porošenko.

Natal'ja Poklonskaja era già stata vittima di alcune minacce intimidatorie, come le numerose lettere minatorie che le sono state recapitate, ed addirittura di un tentativo di attentato, quando una borsa piena di esplosivi è stata ritrovata nei pressi del suo ufficio. Intanto, l'avvocato ha incassato il supporto del governo di Crimea, guidato da Sergej Aksënov, proprio colui che le aveva offerto il posto di procuratore generale a Simferopol'.

Lo stesso Aksënov, del resto, è ricercato dal governo di Kiev per attività illegali, così come tutti coloro che occupano i principali posti dirigenziali all'interno della Repubblica autonoma di Crimea.