Continua la persecuzione ai danni dell'opposizione politica, in particolare di quella comunista, da parte del governo ucraino, guidato attualmente dal primo ministro Arsenij Jacenjuk, sotto la leadership del presidente Petro Oleksijovyč Porošenko. Dopo aver proposto una legge che vorrebbe mettere al bando il Partito Comunista e la stessa ideologia marxista, Kiev ha infatti fatto arrestare uno degli esponenti più noti del PCU (Комуністична партія Україниè), Sergej Gordienko, deputato dalla repubblica.
Gordienko sarebbe stato accusato di aver votato, esercitando dunque le sue funzioni di parlamentare, un pacchetto di leggi in data 16 gennaio 2014, che aveva come scopo di fermare quella che alcuni chiamano 'rivoluzione ucraina' ed altri 'colpo di stato', individuando i finanziamenti che ricevevano le forze politiche del Maidan da parte delle potenze occidentali attraverso l'attività di alcune ONG.
Ad emettere il mandato d'arresto è stato direttamente il procuratore generale d’Ucraina, con sede nella capitale Kiev.
In risposta all'offensiva da parte delle autorità governative, è intervenuto direttamente il segretario del Partito Comunista d'Ucraina, Petro Simonenko, che ha denunciato i metodi repressivi che vengono utilizzati contro i militanti comunisti, i quali naturalmente si oppongo al governo di destra che attualmente detiene il potere. Secondo Simonenko, il procuratore generale non ha fatto altro che eseguire un ordine emesso proprio dal presidente Porošenko, il vero ideatore della repressione anticomunista che sta imperversando negli ultimi tempi in tutto il Paese. Oltre alla legge per mettere al bando il PCU e l'ideologia marxista, proposta dal ministro della giustizia Pavel Petrenko, il segretario Simonenko ha parlato anche di arresti e torture ai danni dei comunisti, della chiusura degli organi di stampa del partito e degli attacchi terroristici che le sedi del PCU subirebbero continuamente da parte dei militanti di estrema destra, senza che le forze dell'ordine intervengano.
Per quanto riguarda la situazione di Gordienko, questa dovrebbe risolversi nei prossimi giorni con il rilascio dell'esponente politico su pagamento di una cauzione. Ma questo caso personale non è altro che la punta dell'iceberg di una serie di persecuzioni che il governo di Kiev continua a mettere all'opera ai danni del PCU e delle altre forze politiche di opposizione, il tutto con il benestare non solo della classe dirigente ucraina ma anche dei governi occidentali che si ostinano a sostenere la diarchia Jacenjuk-Porošenko.