Ha veramente del clamoroso la notizia apparsa in queste ore sui quotidiani di tutto il mondo, secondo la quale il Premier ellenico Tsipras avrebbe chiesto alla Germania di pagare i danni per i crimini, i saccheggi ed i prelievi forzati, imposti dal Terzo Reich nei confronti della Grecia nel corso della Seconda Guerra Mondiale, tali danni ammonterebbero - stando ad Atene- a ben 279 miliardi di euro. La notizia -come detto- ha suscitato molto interesse mediatico, tanto che è dovuto intervenire sulla vicenda il vice-cancelliere tedesco Gabriel definendo "francamente stupido" la questione sollevata da Atene.

Già nel mese scorso Tsipras aveva accennato alla cancelliera Angela Merkel -nell'incontro istituzionale che avevano avuto- l'intenzione del suo Paese ad avere tale risarcimento, ma solo martedì scorso - come riferisce la BBC- la questione ha avuto la parvenza di ufficialità allorché il vice ministro greco delle finanze Dmitris Mardas ha dato a mezzo stampa la richiesta stessa.

Da una nota seguente proveniente da Berlino, il governo tedesco fa sapere che nel 1960 la Germania aveva dato ai greci -come tale risarcimento- 115 milioni di marchi e che la questione stessa era stata chiusa e certificata nel 1990. Non si è fatta attendere la risposta di Atene secondo cui tale risarcimento, avuto appunto nel 1960, era inferiore a quanto richiesto perché Hitler oltre ai danni e ai crimini fece un prelievo forzoso dalle casse della Banca di Grecia pari agli attuali 10,3 miliardi di euro per cui, secondo Atene, ben inferiori al risarcimento tedesco del 1960.

Questa dinamica di eventi si va ad incastonare in un momento molto delicato per Atene che deve -ricordiamo- restituire 240 miliardi di euro alla Banca Centrale Europea per il salvataggio dello scorso anno e che il premier Tsipras vorrebbe rinegoziare, mentre per il prossimo giovedì la Grecia deve pagare la scadenza di 448 milioni di euro al Fondo Monetario Internazionale, per cui una situazione molto complessa quella ellenica, ma che a detta del ministro delle finanze Yanis Vaurofakis verrà onorata verso i suoi creditori fino alla fine.

Ma perché Atene ha chiesto il risarcimento proprio in un momento storico così importante per l'economia greca?

A pensar male non costa nulla, e mettere le mani avanti ancor meno, infatti i vertici europei di Bruxelles fanno sapere che la Grecia sta andando nella direzione sbagliata e non ha fatto grandi passi sui punti richiesti dall'Unione europea. Quanto meno però Tsipras c'ha provato ma per Berlino è una storia, quella del risarcimento, chiusa e definita.