Durante l'incontro avvenuto oggi al ministero della Giustizia tra il ministro Andrea Orlando e i capigruppo della maggioranza, è stato trovato l'accordo per discutere sulle modifiche dei termini di prescrizione, attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro che avrà il compito di riequilibrare gli articoli sulla prescrizione rispetto ai contenuti del DDL anticorruzione, che la prossima settimana dovrebbe essere approvato dalla Camera. Questo perché proprio a causa delle modifiche apportate ad alcune norme del disegno di Legge, i termini di prescrizione si sarebbero allungati notevolmente, causando un'eccessiva durata dei processi.
Alla riunione di oggi era presente anche il vice ministro Enrico Costa, gli esponenti di Area popolare Renato Schifani, Carlo Giovanardi e Nico D'Ascola, oltre al responsabile giustizia del Pd, David Ermini. Proprio Ermini ha spiegato che i reati contro la Pubblica Amministrazione, ai fini della prescrizione, non devono essere considerati reati ordinari ma di particolare gravità. Il tavolo tecnico dovrebbe essere operativo già nelle prossime settimane, mentre domani alla camera inizierà l'iter per la definitiva approvazione del Ddl anticorruzione.
Ddl anticorruzione: le principali novità
Tra le novità del disegno di legge vi è la reintroduzione del falso in bilancio, che torna a essere un reato penalmente perseguibile, l'allungamento delle pene per i reati di mafia, e la possibilità di poter eseguire intercettazioni telefoniche solo per le società quotate in borsa.
Per chi fa parte di un'associazione mafiosa composta da tre o più persone la norma prevede la reclusione da 10 a 15 anni, mentre per chi l'associazione la promuove e la organizza le pene saranno ulteriormente aumentate.
Sul falso in bilancio, per le società non quotate non sarà possibile l'uso delle intercettazioni telefoniche, e le pene previste saranno tra 1 e 5 anni, per quelle quotate invece le pene saranno comprese tra 3 e 8 anni.
Aumentati i poteri dell'autorità nazionale anti corruzione (Anac), il cui presidente dovrà essere messo a conoscenza dalla magistratura dei procedimenti penali avviati per reati contro la pubblica amministrazione, potrà inoltre prendere visione degli appalti pubblici affidati, seppur secretati. Importanti novità arrivano anche sul fronte della corruzione nella pubblica amministrazione: per richiedere il patteggiamento e per accedere al beneficio della condizionale, si dovrà aver restituito integralmente il profitto conseguito dal reato corruttivo.