Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante l'inaugurazione del salone del libro di Torino, ha tenuto un discorso nel quale ha toccato molti punti che riguardano la nostra società e il modo in cui si vive nel nostro Paese. Nel corso del suo viaggio ha inoltre rilasciato altre dichiarazioni, alcune delle quali molto taglienti nei confronti del mondo politico. Il presidente ha infatti preso una posizione forte contro la corruzione, con una durezza che ancora non gli avevamo mai visto utilizzare.

L'individualismo come male del nostro tempo

Mattarella ha condannato l'individualismo che caratterizza i nostri giorni, che a suo parere rischia di diventare una fonte di solitudine dei cittadini davanti alle istituzioni. La nostra comunità rischia di disgregarsi davanti a quella che il presidente della Repubblica chiama "solitudine di massa". In più manca una collaborazione tra generazioni, tutte condizioni sfavorevoli ad una società coesa ed unita nel periodo difficile che stiamo vivendo. Secondo il capo dello Stato è nostro dovere reagire a questa condizione. "Se all'idea di libertà i diritti non sono legati ai doveri, le opportunità alla responsabilità, non avremo più giustizia" ha detto Mattarella.

Ha parlato anche di quanto sia importante l'ottimismo, e in quest'ottica quanto dobbiamo essere ottimisti riguardo ad Expo, una grande occasione per il nostro Paese che abbiamo il dovere di sfruttare al massimo. Il presidente ha anche toccato l'argomento dei libri e degli ebook. Ha espresso un giudizio positivo su questi ultimi e sull'iniziativa di portarne l'iva al 4%.

"La crisi non ha risparmiato libri e carta stampata, ci sono tanti segni meno e tanti posti persi, ma nuove professionalità e nuovi spazi si aprono" ha detto nel suo discorso Sergio Mattarella.

Contro la corruzione

"È vero, c'è una corruzione che vediamo diffusa come se ci fosse una sorta di concezione rapinatoria della vita".

Questa è la dura dichiarazione del capo dello Stato contro i corrotti. Anche se si poteva facilmente immaginare che questo fosse il suo pensiero, Mattarella fino ad ora non lo aveva esplicitato con tanta durezza. Ha poi tirato una stoccata anche contro i politici: "deve essere chiaro che la politica è anche concretezza. Senza la capacità di affrontare i problemi di oggi non sarebbe capita. Il presente è una prova di umiltà per la politica perché la costringe a tradurre i principi in scelte concrete".

Mattarella mantiene sempre uno stile sobrio, molto lontano dai vibranti moniti che Napolitano lanciava ormai quasi giornalmente alla fine del suo mandato. Ma appare abbastanza logico pensare che il presidente della Repubblica si riferisse alla situazione pressochè stagnante del nostro sistema economico e finanziario e alla disoccupazione, piaga che non accenna minimamente a recedere, forse anche perché la politica a volte pare non sufficientemente rapida e tempestiva negli interventi.

Riguardo i giovani

Mattarella riserva delle parole anche per i giovani: "la politica deve fare ciò che è possibile oggi tenendo comunque alta la testa sul domani e coltivando fin da adesso il progetto di un futuro migliore. Per questo c'è bisogno di voi giovani. Non tiratevi indietro", ha detto il capo dello Stato. Un capo dello Stato che in questo viaggio sembra cominciare veramente a mostrare quale sia il suo pensiero, che esprime sempre in modo posato, ma non per questo meno diretto e deciso.