Dopo la conclusione del G7, che ha registrato l'assenza del presidente russo per la famosa questione ucraina e che ha stabilito nuove sanzioni nei confronti della Russia, Putin ha risposto al mondo occidentale visitando l'Italia, mosso dalla non troppo celata intenzione di verificare la tenuta del fronte che gli si oppone. La motivazione ufficiale della visita è stata l'inaugurazione della giornata della Russia all'Expo di Milano, ma in realtà l'arrivo di Putin in Italia ha degli aspetti prevalentemente politici e diplomatici.
Il presidente russo, dopo aver visitato i padiglioni dell'Expo con Renzi, è subito volato a Roma per incontrare Il presidente della Repubblica Mattarella e, in seguito, anche il Papa, con il quale l'argomento principale è stata, ovviamente, la questione riguardante l'Ucraina.
Putin vuole dimostrare, con questa visita, di non essere isolato come quanto si crede, rispondendo e dando risalto, del resto, a dei chiari segnali e ammiccamenti da parte dell'Italia, che vorrebbe in qualche modo smarcarsi dal fronte avverso alla Russia.
Renzi mira ad una posizione autonoma nel fronte opposto a Mosca
Nell'incontro di due mesi fa con Obama il premier Renzi aveva già rivelato l'intenzione italiana di assumere un atteggiamento diverso nei confronti della Russia: senza rompere il fronte delle sanzioni, l'Italia intende assumere una posizione autonoma nei confronti di Mosca. L'Italia (che è il secondo partner commerciale europeo con la Russia dopo la Germania), oltre ad aver perso un ingente giro d'affari (si stimano 5,3 miliardi di perdite solo nel 2014), ha bisogno dell'apporto russo soprattutto per la questione libica e per la lotta al terrorismo internazionale (e ci sono anche non meno importanti forniture energetiche da considerare), e quindi si augura caldamente che sulla crisi ucraina si arrivi al più presto ad una convergenza pacifica e al pieno rispetto dell'accordo Minsk II, che significherebbe la sospensione delle sanzioni.
I timori della Casa Bianca
Nonostante le rassicurazioni di Renzi la Casa Bianca teme che l'Italia rompa apertamente il fronte delle sanzioni occidentali contro Mosca e che apra ad un processo di legittimazione di Putin (legittimazione che sta già provenendo, sotto certi aspetti, dalla Germania, che ha trovato il modo di aggirare molti divieti negli scambi con la Russia).
Inoltre, Washington ha il timore che anche il Vaticano possa contribuire ad allargare ulteriormente la breccia che, lentamente ma inesorabilmente, si è già venuta a creare nel "nuovo muro" della "nuova Guerra Fredda" tra Occidente e Russia.