Il legame fra Italiaed America, soprattutto in questi anni in cui la correntedemocratica si è ritagliata una leadership nel discorsopolitico nostrano, ha sempre rappresentato una priorità neldelicato equilibrio dei poteri internazionali. A tal punto chealcuni studiosi di scienza politica sostengono che il successodei democratici in Italia sia dovuto proprio all'ascesa diBarack Obama alla Casa Bianca nel 2008. Come? Bastipensare che la campagna elettorale di cui si serví Renzi alleelezioni amministrative 2013, allora in gara con PierluigiBersani, s'ispirava proprio al modello di Obama: gli stessi puntidel programma elettorale, le stesse strategie comunicative,gli stessi colori motivazionali "stelle e strisce",slogan e formule discorsive molto simili, l'utilizzo massicciodei social network e delle newsletter agli elettori.Insomma, il rapporto diretto che Matteo Renzi ha instauratocon l'elettorato e che ancora oggi troviamo nei suoi comizi parteesattamente dall'esempio americano.
In questa prospettiva, ècomprensibile come il Partito Democratico cerchi diaccattivarsi un briciolo di attenzione da parte dei democraticiamericani, rappresentati da Obama. Lascia molto da pensare, allostesso tempo, la considerazione che gli americani hanno all'esterodell'Italia e dei politici italiani, soprattutto all'indomanidello scandalo Mafia Capitale. Proprio in questi giorni,Michelle Obama, moglie del Presidente degli Stati Uniti, sitrova all'Expo di Milano per incontrare una delegazioned'imprenditori italiani e statunitensi nel padiglione Usa dellafiera. Un evento su cui il Sindaco della Capitale, IgnazioMarino, non ha perso tempo precisando che "sarebbe dovutaessere Roma la città ospitante".
Un'affermazione forsetroppo azzardata, dal momento che Roma fatica ad accontentare perfinole richieste dei suoi cittadini, figuriamoci quelle dei turistiper un evento di tale portata.
Tanto piú considerandoche Obama, rispetto al Premier Renzi, non si è mai "sbracciato"per farsi vedere in pubblico con il primo cittadino romano.Come fu, per esempio, in occasione dell'ultima visita di Obama a Romalo scorso anno, quando il Sindaco dovette inseguire il Presidentedegli Stati Uniti fino all'aeroporto di Fiumicino per avere unminimo dialogo con lui.
Eppure, sembra che i democratici americani,in particolare i turisti, abbiano molto apprezzato l'ordinanzadi Marino per quanto riguarda i tavolini selvaggi del centro,valutandola come tentativo di dare contegno ad una città stressata.Inoltre, Ignazio Marino, medico chirurgo di professione, hatrascorso diversi anni della sua vita proprio in America, aPittsburgh, dove si è specializzato in trapianti d’organo.Insomma, Marino almeno apparentemente non sembra un politico da"snobbare" tanto da meritare un trattamentod'indifferenza da parte dei suoi colleghi internazionali. E allora,per quale motivo limitare l'attenzione al Sindaco piú contestatodi sempre dai suoi cittadini, dalla controparte politica e perfino dauna parte del suo partito?