L'attuale presidente dell'Inps (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) Tito Boeri, economista della Bocconi e presidente della Fondazione De Benedetti che già si era ridotto lo stipendio ad un dodicesimo rispetto al predecessore Antonio Mastrapasqua torna alla carica nella sua personale battaglia contro i vitalizi agli ex parlamentari. Secondo il presidente si dovrebbero avere introdurre requisiti di accesso per i benefit di questo tipo. Ad esempio potrebbe essere richiesto di essere disoccupati o avere redditi al di sotto di un certo valore.


Le idee di Boeri ovviamente non sono stato ben digerite dai diretti interessati rappresentati dall'Associazione ex parlamentari ed in primo luogo da Gerardo Bianco, il presidente.


Sempre secondo Boeri, sarebbe il caso che gli stessi ex parlamentari facessero delle proposte per ridurre il gap tra il livello di quote versate durante la carriera di parlamentari e quello dei vitalizi netti che riscuotono a fine carriera e questo soprattutto alla luce della situazione di disagio economico diffuso nel Paese.


E' noto infatti che anche chi ha al suo attivo una solo legislatura, o anche meno, ha potuto godere sino ad ora di incrementi importanti del proprio reddito una volta terminata l'attività parlamentare, esattamente l'opposto di quello che accade per quasi tutti gli altri lavoratori per i quali all'uscita dal lavoro segue una riduzione del proprio reddito.


Sin dal suo insediamento Boeri si è attivato in una operazione di trasparenza su Pensioni e trattamenti previdenziali di chi si occupa di politica politici. Boeri ha anche presentato in parlamento le proprie idee riguardanti possibili modifiche al sistema pensionistico italiano e il ridimensionamento dei vitalizi dei parlamentari è solo uno dei 5 punti principali che riguardano tra l'altro la flessibilità in uscita cancellata dalla riforma Fornero, la gestione più armonica dei trattamenti nei vari fondi, un possibile sussidio agli over 55 senza lavoro e contributi di solidarietà da prelevare alle pensioni più elevate.