La situazione politica italiana sta vivendo momenti molto complessi soprattutto per le caratteristiche del riformismo di Matteo Renzi: dal Jobs Act alla riforma della scuola, quello che sembrava decisionismo viene sempre più interpretato come autoritarismo. Gli ultimi sondaggi politici elettorali - e il confronto di essi - raccontano come in Italia il PD stia perdendo sempre di più credibilità, pur rimanendo saldo come primo partito italiano, e come le opposizioni più dure, la Lega Nord e M5S, stiano continuamente accrescendo il proprio consenso.
Si tratta di dati che vanno analizzati proprio a partire dai trend e non in se stessi, ma uno degli elementi che sembra suggerire un nuovo cambiamento nella percezione degli italiani riguarda la questione della Grecia: Renzi (e prima di lui soprattutto il duo Monti-Fornero) ha imposto all'Italia i "compiti" assegnati dall'Europa e dalla Germania con un problema, considerato sempre più grave da alcune opposizioni, riguardante una sempre maggiore perdita della sovranità nazionale.
M5S e Lega Nord contro Renzi: dati ultimi Sondaggi politici elettorali a confronto
Secondo gli ultimi sondaggi politici elettorali Datamedia, il PD dal settembre scorso, e dunque in meno di un anno, avrebbe perso più del 5% dei consensi, passando dal 39,2% al 33,9% odierno; la Lega Nord, nel medesimo spazio di tempo, avrebbe guadagnato più del 7%, passando dal 7,8% al 15,4%; il M5S, infine, sarebbe passato dal 21,1% al 22,6%, ma dopo essere sceso intorno al 18% nel mese di febbraio.
Il trend positivo della Lega Nord e del M5S vanno letti in chiave anti-renziana, anche se lo zoccolo duro del PD sembra ancora resistere. I sondaggi politici elettorali Demopolis, invece, restituiscono un quadro ancora più complesso: il PD sarebbe fermo a quota 31%, mentre il M5S sarebbe oramai al 26% e la Lega Nord al 16,2%.
La percezione è che, qualora si andasse a votare (anche se sembra impossibile che l'Europa possa permettere che questo governo vada in "affanno"), il vero ballottaggio sarebbe tra M5S e PD e non sarebbe esclusa una "strana" convergenza della Lega in appoggio al movimento di Beppe Grillo. Infine, i dati dei sondaggi politici elettorali Euromedia indicano una situazione intermedia tra i due estremi: il PD sarebbe al 32,1% di contro al 39,6% del luglio scorso; la Lega Nord al 15,1% con quasi un più 10% rispetto al 5,7% del luglio 2014; il M5S, infine, al 23,4% ritornato sui livelli, i più alti raggiunti dal movimento, del luglio scorso, quando si attestava intorno al 23%.
È chiaro come i sondaggi politici elettorali indichino che la partita per le eventuali elezioni sia una partita a tre: il centrosinistra che si rispecchia oramai soltanto nel PD, il centrodestra che vede in Salvini e la Lega Nord il suo centro propulsore, e il M5S che rappresenta il secondo partito d'Italia (ma in crescita) e che si candida a divenire il più concreto e realistico anti-PD.
È tutto con l'analisi dei dati a confronto degli ultimi sondaggi politici elettorali. Per ricevere costanti aggiornamenti, il consiglio è di cliccare su "Segui" in alto poco sopra il titolo dell'articolo.