In un post pubblicato sul proprio blog, il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ha attaccato ancora una volta i gestori di telefonia mobile. Nel post dedicato alle 'furbate' dei gestori di telefonia, Beppe Grillo prende spunto da una legge del 2007 che prevederebbe la possibilità degli utenti, di potere cambiare gestore senza sostenere costi aggiuntivi, i cosiddetti contributi di disattivazione.
L'attacco del comico genovese prende spunto da un recente articolo pubblicato dal giornale 'Il Fatto Quotidiano', secondo il quale il decreto numero 7 della legge del 31 gennaio 2007, prevedeva, per favorire la concorrenza, la possibiltà di passare ad altro gestore a costo zero, abolendo ogni penale per il recesso anticipato.
La normativa sarebbe stata furbescamente aggirata mediante l'introduzione dei 'contributi di disattivazione', che si sostanziano in un ritorno alla 'penale' approfittando di una clausola inserita nella legge al fine di salvaguardare i 'costi degli operatori dovuti in caso di recesso'.
Fatta la legge, trovato l'inganno
Grazie a questo fatto, i gestori avrebbero trovato il grimaldello per inserire nuovamente una penale di fatto, i cui costi spesso sfiorano persino i 150 euro per dire addio al vecchio gestore. Ogni gestore ha definito a modo proprio tale penale, con Fastweb che ad esempio usa l'espressione 'importo per dismissione', mentre lnfostrada usa il termine 'costo di migrazione' e Vodafone l'espressione 'corrispettivo per recesso anticipato', ancora più fantasioso, ma che di fatto, si sostanzia in una penale.
Il costo di questo contributo di fatto ostacola il passaggio da un gestore ad un altro, poichè rappresenta un disincentivo al cambio di operatore, e non rende applicabile la legge sorta proprio per ottenere l'effetto opposto. Il cliente gravato di tali costi, spesso rinuncia a passare ad un altro operatore che magari propone delle condizioni migliori, rispetto all'operatore che si utilizza, impedendo all'utente di ottenere un taglio ai costi in bolletta, che la liberalizzazione dovrebbe garantire.