Il 5 agosto scorso il Senato ha approvato definitivamente e senza modifiche il testo di legge già approvato alla Camera S. 2021 “Conversione in legge del decreto legge 27 giugno 2015, n. 83”. Il provvedimento legislativo, nell’intenzione del Governo, interviene principalmente a sostegno delle aziende in crisi, ma detta anche una serie di misure sul versante dell’organizzazione giudiziaria.
Ecco le misure messe in campo
Incentivi fiscali alla degiurisdizionalizzazione La legge stabilisce un meccanismo di incentivazione fiscale della negoziazione assistita e dell’arbitrato attraverso l’adozione del modello del credito di imposta già previsto per la mediazione dal D.lgs. 28/2010.
La misura, introdotta in via sperimentale e fino alla capienza di un budget iniziale di 5 milioni di euro, riconosce alle parti un credito di imposta massimo pari ad € 250,00 per i compensi dovuti agli avvocati per i negoziati o agli arbitri.
Nuove norme per l’esecuzione forzata. La legge rivisita la disciplina, contenuta nel codice di procedura civile, dell’esecuzione forzata mobiliare presso il debitore e dell’espropriazione immobiliare e presso terzi. Il fine legislativo è quello di accelerare le operazioni di vendita. Tra le novità si segnalano specifiche riduzioni di termini, la rateizzazione del prezzo di vendita, la generalizzazione della delega nella fase di vendita a professionisti specializzati, l’istituzione del portale unificato delle vendite esecutive.
Modifiche riguardano anche la ricerca telematica dei beni da pignorare e le misure di coercizione indiretta, relativamente all’adempimento degli obblighi di fare.
Applicazione straordinaria di magistrati per l’emergenza di procedimenti dello status di rifugiato. La nuova legge, in risposta all’emergenza connessa con il fenomeno migratorio, consente al CSM di procedere alla temporanea applicazione di un limitato numero di magistrati presso gli uffici giudiziari nei quali si registra il maggior numero di procedimenti connessi alle richieste di protezione internazionale.
Proroga della permanenza in servizio dei magistrati ordinari e contabili. Nel testo di legge è inserita anche una norma per temperare gli effetti, in ordine alla copertura degli uffici giudiziari, del pensionamento dei magistrati secondo i termini stabiliti dal dl 90/2014 convertito con modificazioni dalla L. 11 agosto 2014, n.
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Distacco del personale degli enti locali. È previsto dalla nuova legge, a completamento della riforma Delrio (L. n. 56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”), l’inquadramento nei ruoli dell’amministrazione giudiziaria di alcune migliaia di dipendenti provinciali.
Riqualificazione del personale dell’amministrazione giudiziaria e norme sui precari della giustizia. La nuova legge definisce, infine, un percorso di riqualificazione del personale amministrativo e ai c.d. tirocinanti di giustizia viene riconosciuto un ulteriore completamento del tirocinio formativo di 12 mesi negli uffici del processo. Il previsto stanziamento di fondi per affrontare queste ultime due emergenze negli uffici giudiziari – ha dichiarato il deputato Pd Anna Rossomando, componente la commissione giustizia della Camera – “conferma l’impegno di Governo e Parlamento nel reperimento di risorse umane e materiali per far funzionare il servizio giustizia”.