La pausa estiva sopraggiunta in Parlamento ha sospeso le varie discussioni sui diversi temi che il governo Renzi sta affrontando per poter giungere ad una riforma della giustizia, soprattutto per quanto riguarda l'amnistia e l'indulto. Il prossimo mese di settembre riprenderà il dibattuto sui 4 ddl presentati in Aula per poter arrivare ad una soluzione sui problemi delle carceri italiane. Tra questi possiamo ricordare quelli relativi al sovraffollamento carcerario e alle pessime condizioni igienico-sanitarie di molti penitenziari italiani, come ad esempio nel carcere femminile di Bari, così come evidenziato dal sito ristretti.org

Uno dei problemi da risolvere è quello della gestione dei bambini, figli di detenuti

Ma un altro problema che dovrà essere risolto quanto prima è quello della gestione dei bambini, figli dei detenuti presenti nelle celle delle strutture penitenziarie.

E' giunta notizia, da parte del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap), che la situazione relativa alla problematica esposta è in netto miglioramento. 'Sono stati creati dei progetti appositi che hanno migliorato le condizioni di vita dei detenuti, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra loro e i propri figli, con la creazione di appositi spazi che servono a far attendere i bambini che sono in attesa di incontrare il genitore', questo è quanto si legge in una nota del Dipartimento.

Sono state create delle aree verdi, per far incontrare i detenuti con i propri figli

'Nelle carceri italiane sono state implementate delle ludoteche, in grado di accogliere i bambini in appositi spazi con giochi e passatempi, in attesa di poter incontrare i propri genitori detenuti.

Questi incontro vengono organizzati in orari che sono favorevoli ai bambini, in funzione dei loro impegni scolastici, quindi effettuatinelle giornate festive oppure negli orari pomeridiani. Incontri che si svolgono nelle cosiddette aree verdi, attrezzate anche per la consumazione dei pasti per tutta la famiglia. Sono circa un centinaio queste aree presenti nei penitenziari italiani', conclude il comunicato del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.