Il Senato ha approvato la riforma costituzionale contenuta nel ddl Boschi. La riforma ha raggiunto 179 sì, 16 contrari e 7 astenuti, con gli altri parlamentari (Lega, FI e M5S) che sono usciti dall'Aula per protesta.
Come cambia il Parlamento con la riforma
Il Senato continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri) e da 5 membri nominati dal Capo dello Stato. Il potere legislativo pieno rimarrà in vigore solo sulle riforme e leggi costituzionali. L'Aula potrà chiedere alla Camera, che sarà l'unica assemblea legislativa e che avrà la facoltà di votare la fiducia al Governo, di rivedere le leggi ordinarie, ma non ci sarà obbligo per i deputati di seguire l'indicazione dei senatori.
L'unica legittimazione popolare arriva nel momento dell'elezione dei Consigli Regionali, quando si potrà indicare chi potrà essere anche senatore.I 95 senatori saranno divisi tra le Regioni in base alla loro popolazione e uno per Regione dovrà essere un sindaco.I nuovi senatori avranno gli stessi diritti dei deputati, quindi non potranno essere arrestati o sottoposti ad intercettazione senza la previa autorizzazione della camera di appartenenza.
Le altre riforme
La modifica del Titolo V ha riportato allo Stato alcune competenze che erano state assegnate alle Regioni, come energia, infrastrutture e sistema nazionale di protezione civile.Il Presidente della Repubblica sarà eletto dai deputati e dai senatori, ma cambieranno i criteri di elezione.
Per i primi tre scrutini serviranno i due terzi, poi si passerà ai tre quinti, mentre dal settimo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti.Anche i referendum sono toccati dalla riforma: se vengono raggiunte le 800mila firme, basterà la metà degli elettori delle ultime elezioni politiche per renderlo valido, rispetto alla metà degli aventi diritto di voto.
La legge di iniziativa popolare può essere richiesta con 150mila firme, ma la Camera dovrà calendarizzare per forza la discussione, clausola che in questo momento non esiste.
A latere sono state cancellate dalla Costituzione le province ed è stato abrogato il CNEL.Dopo il lungo percorso al Senatola riforma tornerà alla Camera per un'ultima lettura che non dovrebbe portare a modifiche.