Con due settimane di ritardo il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha finalmente comunicato i nomi che faranno parte della nuova giunta, la quarta da quando è diventato Governatore della Sicilia. Dalle dichiarazioni rese nei giorni scorsi e dal ritardo sembrava che a Palazzo d’Orleansfosse in atto una rivoluzione Politica, ma invece, nei fatti, poco o nulla è cambiato rispetto alla precedente esperienza amministrativa. I nomi non erano ancora stati resi noti che già le critiche fioccavano da più parti, a partire proprio dal PD che entra in giunta, ma forse avrebbe voluto accanto compagni di viaggio diversi.

Tra i nuovi nomi si notano pochi big della politica, entrano sei assessori del PD: Baccei (già assessore tra mille polemiche), Cracolici, Contraffatto, Marziano, Fiumefreddo e Gucciardi; tre sono i centristi: Vermiglio, Miccichè e Pistorio; Croce invece rappresenta Sicilia Futura e due sono stati direttamente nominati dal Presidente: Lo Bello (Vice Presidente) e Li Calzi.

Ufficialmente non c'è il NCD

Ufficialmente, quindi, non entra in giunta il Nuovo Centro Destra che, dopo la polemica tra Alfano e il gruppo del NCD presente all'ARS (Assemblea Regionale Siciliana) che aveva pubblicamente aperto le porte al Presidente della Regione, ha optato per restare fuori. Ai più attenti, però, non è di certo passata indifferente la nomina di Vermiglio molto legato al deputato messinese Nino Germanà, della lista del Nuovo Centro Destra.

Che quello del partito di Alfano sia un gioco a due facce? Questo sarà solo il tempo a dirlo.

Convincere i partiti a sostenere il progetto

Intanto il Presidente della Regione ha già programmato una riunione con tutti i partiti per giovedi prossimo, il suo intento è quello di convincere le varie forze politiche che il suo sia un governo credibile capace di arrivare fino in fondo attuando le riforme più importanti per la Sicilia.

Riuscirà il Governatore a portare a termine il suo mandato? Sono in tanti ad essere diffidenti in tal senso, forti perplessità si sono riscontrate persino nel PD che ha registrato importanti contrasti interni sulla possibilità di entrare in giunta per la volontà manifestata dalla parte renziana del partito di andare subito ad elezioni.