Matteo Renzi traccia un bilancio dei principali interventi politici messi in atto dal suo partito e dagli alleati di Governo. Il Premier sostiene che non ci si può fermare sul decimale in più o in meno del Pil: dopo tre anni di trend negativo, che ci ha trascinati nel fondo della crisi, non importa se siamo a + 0,8% invece di + 0,9%, e se siamo anche lontani dalla media europea. Il fatto positivo è che sia stata invertita la rotta, e siamo sulla strada che ci porterà al successo economico. Nell'ottobre 2014, la disoccupazione era attestata al 13%, contro l'11,5% di oggi, con trecentomila italiani in più che lavorano.

Non è cosa di poco conto, grazie alle modifiche apportate alle norme sul lavoro, approvate con il Jobs Act.

Aumenta la fiducia

Fino a poco più di un anno fa, non si riusciva ad ottenere un mutuo dalle banche, nemmeno con tutte le garanzie del mondo. Gli istituti bancari non accettavano neanche le richieste, tale era l'avversione al tipo di investimento, perché scottate dalle sofferenze che avevano subito su quel fronte. Invece, ora si è riaperta la concessione dei mutui, e lentamente si muovono i meccanismi correlati. Aumenta la fiducia dei consumatori e degli investitori, e questo rappresenta un ottimo segnale.

Matteo Renzi non è ancora contento, e pensa di fare di più. Successivamente, illustra i provvedimenti attuati con la legge di stabilità 2016, a partire dall'abolizione della tassa sulla prima casa, alle misure sulla povertà, e ai super ammortamenti per le imprese, oltre ad alcuni importanti interventi per il Sud (Bagnoli, Terra dei fuochi, Ilva) e, per concludere con le belle notizie, afferma che a partire dal 2016 comincerà a scendere anche il debito pubblico.

Politica del futuro

Secondo le previsioni, si dovrebbe passare dal 132,8% al 131,4% del debito pubblico con andamento tendente al 119,8% del Pil entro il2019. Dopo tutte queste constatazioni del Presidente Renzi, non possiamo fare altro, se non esprimere i nostri apprezzamenti per il lavoro svolto fin qui. Naturalmente non tutto è risolto, manca ancora molto da fare.

La cosa più importante è quella di eliminare molti privilegi esistenti, e di mettere mano all'eliminazione dei finanziamenti,in particolare alla politica stessa, anche se sono stati fatti dei timidi tentativi, che però finora non hanno fatto la differenza.