Matteo Salvini lo ha incontrato a Philadelphiaed alla fine possiamo dire che ha portato fortuna a Donald Trump. Il miliardario newyorkese ottiene un vero plebiscito tra l'elettorato repubblicano nel nuovo "Super Tuesday" e conquista cinque Stati su cinque. Ora la nomination al primo turno è realmente possibile, con buona pace dei vertici del suo partito che potrebbero essere costretti ad ingoiare il rospo. Le notizie di una "santa alleanza" tra Ted Cruz e John Kasich o la possibilità di esprimere addirittura un terzo candidatoalla convention di luglio, tutti elementi che hanno fatto leva sugli elettori che, chiaro come il sole, sono dalla parte di "The Donald".

Sul fronte democratico tutto va come previsto e prevedibile, Hillary Clinton vince in quattro Stati su cinque e per l'ex segretario di Stato ora la nomination sembra solo una formalità.

L'elettorato repubblicano vuole Trump

Recentemente ha cambiato stile, niente più bombe mediatiche o attacchi nei confronti dei compagni di partito. Un format presidenziale che evidentemente convince ancora di più gli elettori. Ma pensiamo che i movimenti nella 'stanza dei bottoni' del Partito Repubblicanosiano in qualche modo avversi ai cittadini che, invece, hanno espresso nitidamente la loro preferenza: vogliono Donald Trump candidato alle presidenziali. E lui non lascia nemmeno le briciole a Cruz e Kasich: vince in Connecticut (61 %), Delaware (60,8 %), Maryland (55,3 %), Pennsylvania (57,6 %) e Rhode Island (64,1 %), raggiungendo quota 950 delegati.

Per ottenere la nomination necessita di altri 287 delegati e, se prima ci mostravano scettici sul traguardo, adesso - dati alla mano - siamo più che propensi a considerare questa meta possibile da qui a giugno. Se così fosse, il Partito Repubblicano dovrà "rassegnarsi" alla sua nomination.

Hillary senza ostacoli

Hillary Clinton corre da sola, con tutto il rispetto per Bernie Sanders la cui esperienza alle primarie resta più che positiva.

Ma l'ex first lady si conferma vincente nei momenti decisivied a questo riccoturno di primarie è la più votata dall'elettorato democratico in Connecticut (50,3 %), Delaware (59,7 %), Maryland (63,4 %) e Pennsylvania (56,3 %). Per Sanders la piccola soddisfazione di essere il preferito dagli elettori almeno in Rhode Island, dove vince con il 55,3 per cento e stacca la Clinton di oltre dieci punti percentuale.

A conti fatti, Hillary è a quota 2.138 delegati e con altri 245 che sono a portata di mano nei prossimi turni, potrebbe festeggiare presto la nomination. Ma tra le file democratiche questo risultato non è mai stato in dubbio.

I prossimi appuntamenti

Il prossimo appuntamento elettorale che vedrà coinvolti entrambi gli schieramenti è fissato al 3 maggio, giorno in cui si terranno le consultazioni primarie nello Stato dell'Indiana. Poi si vota il 10 in West Virginia ed in Nebraska, in quest'ultimo Stato solo per i Repubblicani.