In un momento intenso dello scontro politico che anima la campagna elettorale romana per la scelta del nuovo sindaco, si inserisce il confronto che nei giorni scorsi i vari candidati hanno avuto con le diverse associazioni animaliste (Animalisti Italiani, Avccp, Enpa, Lav e Oipa).Il tema non è certo marginale, poiché riguarda non solo scelte etiche come può essere la oramai annosa questione delle botticelle, ma anche precisi interventi che sono destinati ad avere un peso politico ed economico, come l’acquario in costruzione all’Eur, il Bioparco, il destino dei canili comunali e delle colonie feline, una più generale reimpostazione dell’intera politica di tutela degli animali e del verde nel territorio comunale.
Da anni vi è un dibattito sul ruolo dell’ex giardino zoologico, ora Bioparco, che rimane ancora una struttura di mera esposizione ed esibizione di animali in cattività, ben lontano da quel ruolo di educazione naturalistica e di centro di cura e recupero della fauna che pure si vorrebbe creare.
Le colonie feline, solo apparentemente sono un tema frivolo, poiché per legge sono bene del Comune e il sindaco ne è il tutore legale.Certamente complessa appare la vicenda delle botticelle, le tipiche carrozze trainate da cavalli che da una parte hanno rappresentato nel passato una delle attrattive turistiche della città eterna, dall’altra sono da considerarsi un’inutile sofferenza inferta ai poveri cavalli nel sempre più caotico traffico romano.
Sembra oramai certo che il futuro sindaco di Roma, indipendentemente dalla sua casacca farà propria e appoggerà senza tentennamenti la delibera di iniziativa popolare per l’abolizione dell’attuale servizio, la tutela dei cavalli attualmente impegnati e la riconversione delle attuali licenze dei vetturini in diverse forme di trasporto.
Su questo punto Giacchetti, Marchini, Meloni e Raggi (nonché Fassina se dovesse essere riammesso alla competizione) si sono mostrati determinati e convinti.
Sugli altri punti del programma presentato dalle associazioni animaliste le posizioni dei candidati si sono mostrate variamente diversificate, con alcuni distinguo. Solamente la candidata del Movimento 5 Stelle Raggi e il non candidato Fassina hanno dato disponibilità su tutti i punti.
Il candidato PD Giachetti ha appoggiato il piano botticelle come detto e sostenuto la necessità di rilanciare l’esistente Ufficio diritti degli Animali, che negli ultimi anni ha visto appannare e disperdersi l’esperienza e i successi ottenuti, e incentivare le politiche di adozione presso i canili comunali. Sul tema del Bioparco e dell'Acquario non c’è stata da parte di Giacchetti assunzione di impegni precisi. Marchini si è trovato disponibile sui diversi punti, ma ha puntualizzato che il Bioparco non debba essere dismesso, ma semplicemente trasformato gradualmente in una diversa struttura. E il Bioparco e la sua trasformazione in centro di recupero per animali è il punto di disaccordo anche per il Candidato di Fratelli di Italia Giorgia Meloni.
Certamente il tema animalista non sarà condizionante nei risultati elettorali, ma avrà il suo peso significativo. Non si tratta certamente di chiacchiere da bar, come dimostrano anche le polemiche che hanno fatto seguito all’intervento di Papa Francesco nei giorni passati.