Sabato 7 maggio si svolgerà a Roma la manifestazione #stopTTIP: il corteo partirà alle 14.00 da Piazza della Repubblica per dirigersi a piazza San Giovanni, dove già dalla mattina saranno attivi dei presidi.
Che cos'è il TTIP?
Il TTIP è un accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea in via di definizione. Letteralmente significaPartenariato Transatlantico sul Commercioe gli Investimenti ed i suoi contenuti precisi non sono noti, in quanto esso può essere visionato solamente dagli esponenti dei governi e dei parlamenti dei Paesi coinvolti in appositereading room.
I documenti non possono essere divulgati e i suoi contenuti devono rimanere segreti.
Il trattato è stato proposto dagli Stati Uniti, e ciò suggerisceche probabilmentegli USAvogliono abbandonare il loro ruolo di consumatori di ultima istanza del pianetae fare dell'Europa uno sbocco commerciale per i loro prodotti. Ultimamente gli USA anno aumentato le pressioni per la firma del trattato, che Obama vorrebbe portare a termine prima della fine del suo mandato, ma la recente opposizione del presidente francese Francois Holland ha messo per ora una pietra sui negoziati.
Per quanto se ne sa, il trattato in discussione prevede la riduzione o abolizione dei (già esigui) dazi doganali ed una armonizzazione delle regole per favorire gli scambi commerciali.
In tale nuovo quadro di regole i conflitti tra le multinazionali e gli Stati che possono nascere da normative di tipo ambientale, sanitario, di difesa dei consumatori etc., che limitassero in qualche modo la libertà di commercio saranno valutati da un'arbitrato e sottratti quindi dalle sedi giurisdizionali.
I motivi della protesta
Le contestazioni del movimento #stopTTIP riguardano innanzi tuttola mancanza di trasparenza degli atti, che sono stati secretati e non possono essere conosciuti dai cittadini degli Stati coinvolti. Tale segretezza confermerebbe il fatto che i governi, a cominciare da quello statunitense, temono l'opinione pubblica negativa nei confronti del trattato, il che confermerebbe la natura autoritaria delle norme previste.
Nel merito dei contenuti i promotori della manifestazione, una nutrita schiera di associazioni che operano in svariati settori, dalla salute all'ambiente, dall'agricoltura al sociale, sostengono che il trattato priverà gli Stati aderenti del potere di adottare qualsiasi normativa a difesa dell'ambiente, della salute, dei consumatori, del territorio e delle economie locali che possa in qualche modo limitare il libero commercio ed il libero scambio.
E' un po' il bis dei movimenti planetari di protesta che ci furono alla fine degli anni Novanta contro il WTO, l'organizzazione internazionale che regola gli accordi commerciali tra gli Stati membri, fondata nel 1995.
Se pensiamo che la creazione del WTO fu un tassello fondamentale della globalizzazione dei mercati e del capitale, la quale, per molti economisti, è tra le cause principali dell'attuale crisi economica mondiale, le ragioni della manifestazione non appaiono affatto da sottovalutare.
Chi condivide che accordi così importanti debbano essere costruiti alla luce del sole e non in segreto, e che le regole del commercio vengono dopo la salvaguardia della salute, dell'ambiente e delle economie locali, farà bene sabato a far sentire la propria voce, finché è in tempo.