No non è uno scherzo ora è ufficiale, c'è il sostegno della Mussolini e di Alemanno, e lo stessoStorace ha ritirato la sua candidatura a sindaco in favore di Marchini, che a sua volta ha condiviso in toto il suo programma politico. La mossa del cavaliere Silvio Berlusconi sta portando i suoi primi effetti,da una parte vede diminuire il numero dei candidati a sindaco, convergendopiù forze politiche, dall'altro rimangono forti dubbi e perplessità soprattutto tra i moderati.

E i moderati...

Accumunare ora come alleatiMarchini e Storace è quanto mai insolito, un'alleanza a dir poco improbabile.

I due distanti, lo Storace autentico, vero, de core e il Marchini all'opposto chefino a poco tempo fa filtrava con la sinistrae provava a salvare l’Unità (quotidiano fondato da Antonio Gramsci). Ma questo è il passato, la politica deve andare avanti, barriere ed ostacoli ideologici non possono fermare la conquista di Roma. Certo, i dubbi e le incertezze per i moderati rimangono, un centro destra frastagliato che fatica a trovare una sua reale identità.

Destra vera compatta su Roma

Destra compatta suRoma e che la destrasia Storacesi sa, lui che non è mai sceso a patti con nessuno, lui che è andato contro Gianfranco Fini (oggi pure lui con Marchini),oggi si ritrova ad appoggiare un candidato così lontano dalle sue idee politiche, proprio 'grazie' alla Meloni, alla sua scelta e alsuocomportamento.

La Meloni ha da temporespinto col silenzio e con l’indifferenza assoluta il partito di Storace, cosa che invece sia Marchini sia Berlusconi non hanno fatto, chiedendo e formando l'attualecoalizione.

Odi personali e paradossi

Alemanno dichiara: “A Roma ribadiamo che il nostro appoggio va ad Alfio Marchini”.Già, proprio quel Marchini una volta disse: “Alemanno è il peggior sindaco della storia di Roma”.Altra importante notizia è l'appoggio incondizionato anche diAlessandra Mussolini, chesarà la capolista di Forza Italia a Roma, a sostegno di Marchini.Roma come detto è una piazza difficile, dura, fatta di alleanze e di divorzi politici, e questa storia della destra per Marchini è anche palesemente una storia di odi personali, fatta diparadossi e convenienze, che vedono improbabiliaccordi, messi a dura prova, quando veramentesi inizieràad affrontare seriamente tematiche e problemi di una città come Roma.