Nessuno ci avrebbe scommesso un euro fino a quindici giorni fa, ma a dire il vero in pochi ci credevano anche solo fino a ieri. Il Partito Democratico ha perso la guida del comune di Cascina, popoloso territorio di circa 45.000 abitanti a pochi chilometri da Pisa, storicamente roccaforte della sinistra. Il nuovo sindaco è Susanna Ceccardi, giovane esponente della Lega Nord che al ballottaggioha ottenuto 8.897 voti, appena 101 in più del suo sfidante Alessio Antonelli del Pd, con una percentuale del 50,3 contro il 49,7 dell'esponente del centrosinistra.

Il sorpasso rispetto al Primo Turno

Il sorpasso avvenuto al ballottaggio ha qualcosa di clamoroso se si considera che il 5 giugno Antonelli del PD aveva avuto il 42,5% pari ad 8.200 voti, mentre la Ceccardi si era fermata al 28,4% pari a circa 5.500 voti. Numeri che affermano quanto il candidato democratico sia stato in grado di guadagnare appena 500 voti in queste due settimane, mentre l'esponente leghista ha guadagnato qualcosa come 3.400 voti, andando a pescare molto probabilmente in gran partedell'elettorato cheal primo turno aveva scelto il Movimento Cinque Stelle (che comunque non aveva dato indicazioni di voto), oltre che fra chi aveva votato per la lista civica Progetto Cascina (il cui candidato sindaco Parrini aveva dato indicazione esplicita al proprio 7,8% di elettori di scegliere la Ceccardi).

Un flopclamoroso del PD

Ma a parte il sorpasso avvenuto al ballottaggio, un'evenienza che va sempre messa nel conto quando si affronta un secondo turno nel quale, in fondo, si riparte da "zero a zero", l'evento èclamorosose confrontato con i dati elettorali di soli 5 anni fa. Infatti il sindaco Antonelli all'epoca venne eletto al primo turno con una facilità estrema, ottenendo il 66,8% (pari a 14.500 voti).

La vera sconfitta per il PD quindi è stata perdere oltre 6.000 voti, ovveroquasi il 25% dei consensiin termini percentuali e addirittura oltre il 40% in terminiassoluti. Segno che i cittadini hanno giudicato in modo assai negativo l'Amministrazione uscente e con un partito Democratico che dovrà fare adesso una forte riflessione e una severa autocritica interna su come sia stato possibilearrivare a questo risultato.

Una catastrofe elettorale per il PD che potrebbe essere assimilata a quella avvenuta nel 2014 in un'altra roccaforte della sinistra come Livorno, dove però fu il Movimento Cinque Stelle ad approfittarne. Oppure, guardando sul piano nazionale, e qui troviamo anche maggiori similitudini politiche, assai simile a quanto successo a Perugia sempre nel 2014, quando il sindaco uscente del PD era stato battuto a sorpresa da un candidato di destra.

Il primo sindaco toscano della Lega Nord

Dall'altra parte è festa grande in casa Lega Nord, che riesce ad eleggere il primo sindaco in una regione "rossa" come la Toscana. Il tutto grazie indubbiamente al carisma e alla grinta della battagliera Susanna Ceccardi, classe 1987, già reduce da cinque anninel consiglio comunale cascinese e che lo scorso anno aveva sfiorato l'elezione in Regione.

Nonostante i molti voti ottenuti, nel 2015 venne infatti superata nel collegio della provincia di Pisa da Roberto Salvini,il cui cognome identico a quello del leader nazionale della Lega aveva indotto molti elettori del "Carroccio" a sceglierlo al posto della Ceccardi. La quale comunque oggi si è presa una bella rivincita. Ma che da domani avrà delleresponsabilità assai gravose: intanto quella di governare nonostante abbia il 49,7% dei cittadini su posizione a lei contrarie, inoltre quella di amministrareun comune di 45.000 abitanti peraltro "circondato" daamministrazioni di un colore politico assai diverso.