Gli ultimi sondaggi politici pubblicati ci offrono numerosi spunti di discussione. Uno dei tanti riguarda la conquista del primato da parte del Movimento 5 Stelle, che dopo mesi e mesi ad inseguire il Partito Democratico, finalmente lo ha raggiunto e, addirittura, ora punta ad allungare. Questo è quanto emerge dalle intenzioni di voto rese note da EMG per TG La7 alla seconda decade del mese di luglio. Rispetto alla rilevazione precedente, quando i due principali sfidanti erano divisi da quasi mezzo punto percentuale, con il partito di Matteo Renzi in seconda posizione, ora riscontriamo esatta parità, con i pentastellati in leggera flessione.

L’istituto di ricerche ha interpellato i cittadini anche su degli eventuali ballottaggi, oltre che sul referendum costituzionale del prossimo mese di ottobre. Di seguito andremo a scoprire tutti i dati.

EMG: vincono i ‘no’ al referendum di ottobre

I sondaggi elettorali relativi al 1° turno delle votazioni politiche, vedono M5S e Pd a pari merito con il 30,9%. Il primo fa registrare un calo dello 0,1%, mentre il secondo una crescita dello 0,3%. Perde ancora qualcosa Lega Nord (-0,3%), che si attesta al 13,4% ed ora è tallonata da Forza Italia, che con l’incremento dello 0,3% si porta al 13,2%. Più staccati tutti gli altri, con Fratelli d’Italia con AN al 3,8% e Nuovo Centrodestra con UDC al 2,9%, entrambi con una perdita dello 0,2% rispetto alla settimana precedente; scende ancora Sinistra Italiana (-0,3%), che si trova al 2,7%.

Più indietro soltanto le altre liste (2,2%), che fanno registrare complessivamente un +0,5%. Tra coloro che sono stati intervistati, segnaliamo che il 37,6% degli aventi diritto al voto ha affermato che si asterrà, mentre il 15,8% è ancora indeciso su chi scegliere; c’è poi un 2% che consegnerà la scheda bianca.

Interessante lo scenario al 2° turno, con il movimento di Luigi Di Maio vittorioso sia contro il partito di Governo (53,7% vs 46,3%), sia contro la coalizione di Centrodestra (55,1% vs 44,9%).

La sfida è più equilibrata se a scontrarsi dovessero essere i due ‘perdenti’, con il PD avanti al CDX (51,3% vs 48,7%). Chiudiamo con le percentuali relative all’appuntamento referendario atteso in autunno. Ad oggi vincerebbero i ‘no’ con il 28,7%, nonostante si sia registrato un calo dell’1,2%, mentre i ‘sì’ ottengono il 26,9% con una flessione dello 0,5%; infine, troviamo gli indecisi al 44,4%, che crescono dell’1,7%.

L’obiettivo del Governo è quello di convincere questi ultimi, altrimenti rischierebbe grosso il Premier, che come annunciato potrebbe decide di dimettersi in caso di sconfitta. Prima di lasciarvi, vi invitiamo a seguirci per ricevere aggiornamenti sul tema.