L'Annuncio sui social network, è del parlamentare Daniele Farina (Sinistra Italiana), relatore delDDLCannabis Legale: "cannabis. Da ieri è ufficiale. Il voto dell'Aula di Montecitorio per il rinvio della legge alle commissioni referenti non sarà nel mese di settembre ma, verosimilmente, il prossimo. Sessione di bilancio permettendo. È una sorda resistenza che si rinnova ad ogni passo. Di maggioranza ma anche di parte delle opposizioni."
Ed ecco che puntualmente viene rimandata a data da definirsi quella che ormai è divenuta una vera e propria battaglia ideologica, sopratutto tra le filadel fronte proibizionista di Area Popolare capitanatodal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Come da manuale, il testo del DDLverràrinviato alle Commissioni,dove bisognerà analizzare gli oltre 1700 emendamenti presentati.
Un copione già visto in altre occasioni, far slittare un DDL scomodo; in attesa chesi dia priorità adaltri impegni di governo (Referendum Costituzionale, Sessionidi Bilancio di fine anno); o meglio ancora, che arrivi la fine della legislatura corrente, per stroncare ogni tentativo di riforma in tal senso.
Il timore è quello cheilMinistro Alfano edil gruppodi NCD, da sempre contrari a qualsiasi discussione in merito della Cannabis,trasformino il dibattito in una questione di governo; bloccando qualsiasi avvicinamento alla propostada parte della maggioranzaPD,del resto abbiamo già visto una cosa del genere per quanto riguarda leUnioni Civili. Eppure stiamo parlando di un business miliardario: da Trento a Siracusa fumano in centinaia di migliaia, uomini e donne, giovani e vecchi.
Nella relazione Ue 2012 il Belpaese si segnala come lo Stato con la prevalenza più alta di consumatori rispetto alla popolazione generale: il 32 per cento degli italiani ha provato marijuana almeno una volta nella vita, il 14,3 per cento l'ha usata nell'ultimo anno, il 6,9 per cento nell'ultimo mese, percentuale che raddoppia tra gli under 24.
Anche la Direzione Nazionale Antimafiail23 febbraio scorso si pronunciò a favore della Legalizzazione della Cannabis, il pool di magistrati guidato dal Procuratore Nazionale Franco Roberti presentò la propria Relazione annuale al Parlamento: un tomo di oltre 700 pagine contenente, tra le varie, l’ammissione del più completo fallimento sul fronte della repressione del mercato illegale della cannabis ed una altrettanto secca apertura alla depenalizzazione del consumo.