Negli ultimi mesi, il Referendum costituzionale previsto in Italia per questo autunno, è stato al centro di accese polemiche tra le parti politiche; continui dibattiti e botta e risposta che hanno visto il coinvolgimento e la conseguente presa di posizione anche diprofessori, costituzionalisti ed opinionisti. Tuttavia, dal piano sostanziale, dalle critiche sul merito della riforma, che secondo i suoi sostenitori porterebbe tra le altre cose, al superamento del bicameralismo perfetto e ad un iter legislativo più veloce, la questione è divenuta, ben presto, prettamente politica, con decisi schieramenti per il Sì e per il No.La scelta del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di legare le sorti del Referendum al suo stesso futuro politico, può essere considerata indice di tale politicizzazione; o forse, sarebbe più corretto interpretarlo come gesto di responsabilità politica, avendo lui stesso, insieme al Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, voluto fortemente la riforma.
Il premier si dice fiducioso e certo che una vittoria del Sì porterebbe ad un risparmio decisivo, data la riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali e l’eliminazione dei rimborsi ai gruppi al Senato.
Le polemiche degli ultimi giorni
Risalgono al 13 settembre scorso, le affermazioni dell’ambasciatore americano in italia, John Phillips, che si è schierato a favore del Sì, convinto di un passo indietro dell’Italia in caso di esito negativo; secondo l’ambasciatore, infatti, la vittoria del No, porterebbe ad un clima di incertezza, poco invitante per gli investitori stranieri. Quello di phillips, non è l’unico intervento extra-nazionale: dal portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, si apprende la fiducia della cancelliera Angela Merkel rispetto alle riforme italiane.
Tuttavia, l’intervento dell’ambasciatore, non ha tardato a scatenare l’indignazione delle forze politiche schierate con il No: Bersani si è detto incredulo rispetto a tale ingerenza, mentre FI ha parlato di un vero e proprio intervento a gamba tesa.
Le parole del Presidente della Repubblica
Ieri, il Presidente Mattarella, dal vertice dei Capi di Stato dell’UE che si sta svolgendo a Sofia, ha tentato di placare le tensioni su quelle che sono state definite incursioni esterne, affermando la necessità che il Referendum sia vissuto in maniera serena e democratica, e riaffermando la sovranità degli elettori.
Pre e post Referendum
Oggi il Premier Renzi, ha comunicato che la data per la consultazione popolare verrà decisa durante il Consiglio dei Ministri del 26 settembre. Nei giorni scorsi, Alessandro Di Battista si era dichiarato aperto alla possibile costituzione di un governo di scopo, in caso di vittoria del No e di dimissioni di Renzi, soprattutto per fare la legge elettorale.
Tuttavia Di Maio ha cassato tale eventualità; sembra però che i due membri del Movimento siano tornati compatti sul punto: in un post su Facebook, pubblicato da Di Battista, si legge che il M5S andrà al governo solo con i voti dei cittadini.