Questo sabato 29 ottobre si è svolta la manifestazione del Pd in Piazza del Popolo a Roma a sostegno del Sì al referendum costituzionale. Un evento che probabilmente non ha richiamato un numero di persone tanto elevato quanto in molti si sarebbero aspettati: le circa 30/35.000 persone stimate in piazza sono infatti probabilmente al di sotto delle aspettative degli organizzatori. Eppure il Partito Democratico si era molto impegnato per la riuscita di questo evento, per il quale (fonti ANSA) erano stati organizzati oltre 300 pullman e 7 treni speciali.

Il tutto a spese del partito e quindi in modo essenzialmente gratuito per i manifestanti, salvo casi specifici nei quali qualcuno avesse voluto lasciare un contributo di rimborso spese.

Ma come sempre in Italia, quando ci sono occasioni di fare qualsiasi cosa in modo gratuito, c'è sempre qualcuno che ne approfitta.

Anche un elettore del NO a bordo di un pullman del PD

Chi scrive ha partecipato come giornalista accreditato alla manifestazione (realizzando questa intervista al ministro Pinotti e questa al deputato Romano) ed è stato però anche testimone di un caso di alcuni "furbetti" che hanno approfittato del viaggio gratis a Roma per fare puredel turismo nella città eterna. L'episodio è accaduto a bordo della metropolitana, linea A, attorno alle ore 14,30, ovvero quando la manifestazione era già cominciata (orario di inizio ore 14.00).

Il sottoscritto sale alla fermata Ponte Lungo in direzione Flaminio (per andare appunto nella vicina Piazza del Popolo) prendendo quindi un treno che proveniva da Anagnina (luogo dove hanno parcheggiato la gran parte dei pullman dei manifestanti). A bordo della metro si trovavano, fra gli altri, una decina di giovani che ben presto palesano di essere arrivati a Roma con un pullman organizzato dal Pd della Calabria.

Essi parlano fra loro delle migliori zone turistiche di Roma e quando qualcuno chiede agli altri "Ma la manifestazione non è già cominciata?", qualcun altro risponde "Sì, ma tranquillo, è presto, tanto Renzi parla dopo le 17, possiamo comodamente farci un giro in centro e mangiare qualcosa". Nel frattempo arrivati all'altezza della stazione Termini, uno dei giovani saluta il resto della comitiva, fra sorrisi e battute gli amici gli dicono "Sei sicuro che non vuoi venire a sentire Renzi?

Magari ti convince a votare Sì..." e lui risponde loro ridendo: "No, tranquilli, non mi convince", prima di scendere appunto alla stazione e quindi a diversi chilometri da Piazza del Popolo, che probabilmente quindi non avrà neppure visto, preferendo evidentemente farsi un bel giro altrove. Poche fermate dopo si arriva alla stazione di Spagna, ovvero a quella precedente rispetto a Flaminio (la più indicata per chi avesse voluto partecipare alla manifestazione), e il gruppo dei giovani calabresi scende dalla metro. Nessuno dubita che quei ragazzi siano poi arrivati in piazza del Popolo (distante meno di 1 km) ma senza dubbio lo avranno fatto diverso tempodopo l'inizio dell'evento.

Questo è solo un episodio a cui però, secondo testimonianze raccolte, ne sono seguiti anche altri di persone (sicuramente una sparuta minoranza) che magari hanno fatto solo una breve "capatina" in Piazza del Popolo, ma hanno passato gran parte del pomeriggio nelle zone maggiormente turistiche della Capitale.

Sia chiaro, questi fatti non sono certo da imputare come colpa al Partito Democratico, che legittimamente si è sforzato anche economicamente per favorire la partecipazione in piazza dei tanti militanti realmente convinti delle ragioni del Sì. E semmai il PD può essere "parte lesa" dell'atteggiamento furbesco di qualche singola persona che ha approfittato di un viaggio gratis a Roma per fare anche del turismo e che indirettamente ha però reso un cattivo servizio al partito stesso, il qualesi è ritrovato con una piazza meno piena rispetto alle aspettative...