Il Vaticano dice la sua sul modo di conservare le ceneri e vieta la loro dispersione in acqua, in terra, in aria o in un altro modo ed inoltre vieta la loro conservazione all'interno di gioielli o ricordi commemorativi.

Questo il decreto emesso dalla congregazione vaticana per la Dottrina della fede che, sebbene ricordi come la cremazione non sia vietata dalla Chiesa in quanto non tocchi l'anima del defunto, mette in chiaro cosa non sia possibile fare con le ceneri per evitare ogni possibile equivoco panteista, naturalista o nichilista. Inoltre, si legge sempre nell'istruzione vaticana, nel caso in cui fosse stato il defunto a disporre le sue volontà circa la dispersione delle sue ceneri è necessario negare le esequie.

Il Vaticano nella sua istruzione ricorda come, in accordo con la fede cristiana, sia più importante conservare le esequie del defunto in un cimitero o in un altro luogo sacro. La Chiesa spiega di continuare a preferire la sepoltura perchè ritenuta una forma che mostri maggiore rispetto verso i defunti. La cremazione rimane vietata solo per ragioni che contraddicano la fede cristiana.

L'istruzione "Ad resurgendum cum Cristo" è stata pubblicata oggi, 25 ottobre, ma è stata firmata il 15 agosto scorso dal cardinale prefetto dell'ex Santo Uffizio, Gerhard Ludwig Mueller, e dal segretario spagnolo, Luis Ladaria, ed inoltre approvata dal Papa lo scorso 18 marzo.

Il documento ricorda come la cremazione fosse stata accettata nel 1963 tramite l'istruzione "Piam et Costantem", nella quale il vaticano spiegava di non essere contrario al rito.

Il concetto della cremazione venne poi ripreso nel 1983 sia dal Codice del diritto canonico sia dal Catechismo della Chiesa cattolica.

Il processo della cremazione si è molto diffuso nel tempo e la conservazione delle ceneri ha assunto forme sempre più variegate. Proprio per questo motivo, il Vaticano ha ritenuto opportuno pubblicare l'istruzione che potesse fornire maggiori informazioni ai fedeli circa il modo di conservare le ceneri del defunto e aggiungendo a queste varie motivazioni dottrinali e pastorali per la preferenza circa la sepoltura dei corpi.