Manca meno di un mese all'appuntamento a cui probabilmente è legato il destino ed il futuro di questo governo. Oggi vediamo perché sarebbe importante votare SI secondo le idee del governo, al fine di cambiare la Costituzione del 1948. In primo luogo questa riforma, a detta del ministro delle riforme, diminuisce ilnumero di parlamentari, in particolare di senatori, numero che passa da 315 a 100. L'elezione dei senatori sarà di secondo livello, in quanto ci andranno i consiglieri regionali (ragion per cui il Senato diverrà Senato delle Regioni), con risparmio chesecondo le stime del ministero dell'economia si aggirerebbe sui 50-60 milioni annui, in quanto i futuri senatori si muoveranno a proprie spese senza un'indennità più alta di quella che percepisce un sindaco.
Il nuovo Senato si occuperà solo appunto di questioni regionali e di legge di bilancio, sulle altre norme il parere sarà facoltativo e non obbligatorio, in questo modo si accorceranno i tempi di approvazione delle leggi evitando come succede ora di ricorrere al mezzo dei decreti legge. Altra importante novità prevista dalla riforma è l'abolizione del CNEL che include sessantacinque membri, organo consultivo del governo che negli anni poche volte è stato consultato ma che costa milioni di euro allo Stato. Secondo il nuovo dettato costituzionale l'unità con la legge elettorale garantisce maggiore stabilità al governo e quindi maggiore sicurezza sui mercati azionari, dopo la tempesta dello spread del 2011, una maggiore celerità nell'approvare le leggi, serve anche per affrontare le emergenze (leggasi le problematiche legate al terremoto).
I cittadini attraverso l'introduzione dei referendum partecipativo con centocinquantamila firme potà proporre referendum e si abbasserà il quorum dei referendum abrogativi se la proposta dovesse arrivare da ottocentomila cittadini. Novità di cui poco si parla riguarda i senatori a vita, ebbene secondo il nuovo articolo 59 consentirebbe l'elezione dei senatori che si sono prodigati per il buon nome dell'Italia per sette anni prorogabili di altri sette consentendo un notevole risparmio alle casse statali.