I sondaggi danno come favorita Hillary Clinton, con un alto margine di probabilità che lei sconfigga il repubblicano Donald Trump. La lunga campagna elettorale per la Casa Bianca è terminata con una propaganda politica negli Stati considerati “in bilico”. Moltissimi gli indecisi, soprattutto fra gli operai che saranno il segmento elettorale determinante. In questo rush finale Hillary è stata fortemente appoggiata dall’attuale presidente Obama e da diverse star come Madonna, Bon Jovi e Bruce Springsteen, tutti in concerto per sostenere le ragioni democratiche.
Il miliardario newyorkese invece lancia il suo appello finale nella città di Scranton, con la moglie Melania e i suoi fedelissimi. "Io non ho bisogno delle star, ho bisogno solo di voi". Le speranze di Trump di ribaltare la situazione sono scarse, si spera in un esito del voto improbabile da parte degli elettori ispanici e neri in almeno 6 stati considerati in bilico come Florida, Michigan, Ohio, Pennsylvania e North Carolina. Quest'ultimo stato sarà uno dei primi a pervenire nella notte di martedì, sarà di grande indicazione sulle intenzione degli elettori.
Ultimi sondaggi
Secondo i sondaggila Clintonè al45% del voto popolare contro il 42% di Trump, aggiudicandosi 303 voti dei Grandi elettori, contro i 235 di Trump,oltrepassando la quota di 270 necessaria per la vittoria.
Un vantaggio risicatoper la Clintonin Florida, con il 48 per cento a 47. InFlorida l'esitoè legato all'affluenza: tra gli elettori neri Clinton è davanti a Trump di 75 punti e ha circa un vantaggio di 20 punti tra gli ispanici. Ma Trump gode di un vantaggio di 30 punti tragli elettori bianchi.
Michigan e Ohio, in parità nei sondaggi, potrebbero passare a Trump nell'eventualità di una maggiore affluenza dei bianchi repubblicani contro un calo degli elettori neri.
Anche in Pennsylvania si potrebbere rimettere in gioco grazie a questa eventuale dinamica, nonostante sembra che Hillary sia la favorita in questo stato.
Come si elegge il Presidente Americano?
A differenza del nostro sistema elettorale, quello americano non conclude l’esito dell’elezione con la giornata di domani. Giorno 8 novembre verranno chiamati in causa i Grandi Elettori, chi supererà il quorum di 270 Grandi Elettori sarà nominato president-elect. Una nomina non ufficiale, perché saranno i Grandi Elettori (538 in totale) a votare il 19 dicembre in modo ufficiale il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America.