Dopo il referendum costituzionale svoltosi il 4 dicembre, che ha visto la vittoria del NO con il 59,1% contro il 40,9% dei SI, si stanno susseguendo nelle ultime ore diverse analisi sulla scomposizione del voto.
In particolare ha fatto molto riflettere il dato diffuso da alcuni istituti di ricerca e sondaggi riguardo alle fasce d'età, numeri che mostrano una forte prevalenza dei NO fra tutti coloro che hanno meno di 54 anni e una leggera prevalenza dei Sì, soltanto fra chi ha un'età più alta.
Vi è però un altro dato assai interessante, diffuso poche ore fa da parte della società Quorum per Sky TG 24, che riguarda la scomposizione del voto referendario per tipo di lavoro svolto o occupazione.
I dati del referendum per tipo di occupazione o lavoro
Secondo il sondaggio effettuato da Quorum, che ha preso come campione 1500 persone, la categoria di persone che ha votato in modo più massiccio contro alla Riforma Renzi-Boschi è stata quella degli studenti. Gli iscritti a scuole e università hanno infatti votato per il 79% NO e solo per il 21% Sì. La seconda categoria che più si è opposta alla riforma è stata quella dei lavoratori autonomi, il 67% dei quali ha votato NO, contro il 33% di SI, seguono a poca distanza i lavoratori dipendenti che, sempre secondo questo sondaggio, avrebbero votato NO nel 66% dei casi e SI solo nel 34%. Identici fra loro risultato i numeri riguardanti due categorie come quelle dei disoccupati e delle casalinghe: in entrambi questi casi i NO avrebbero raggiunto il 64%, mentre i SI si sono fermati al 36%.
L'unica categoria che invece ha premiato il tentativo di riforma costituzionale renziano è quella dei pensionati, i quali nel 61% dei casi avrebbero votato Si, contro il 39% dei NO; un dato quest'ultimo coerente con quello che vorrebbe i Sì prevalere fra chi ha un'età più elevata. Viceversa, pare proprio che in particolare fra chi si trova nell'età della formazione abbia preferito (con numeri piuttosto schiaccianti) difendere la Costituzione Italiana nella sua forma attuale, evitando cambiamenti alla Carta fondamentale della Repubblica.
Così come pare che i soggetti con un lavoro, dipendente o autonomo, siano stati portati a opporsi alla Riforma in modo più forte rispetto a casalinghe e disoccupati, i quali comunque hanno nella gran parte dei casi scelto il No.