Dopo la vittoria del no al Referendum, Matteo Renzi ha annunciato le sue dimissioni, per cui tutto farebbe pensare ad elezioni anticipate. In realtà non è proprio così scontato che si vada al voto, in quanto il presidente Mattarella potrebbe mostrarsi contrario a tale epilogo, preferendo un governo tecnico, magari con Prodi e Alfano a capo. In pratica, le prossime elezioni potrebbero aversi non prima del 2018. La situazione del Governo italiano è tutt'altro che scontata e facile, come magari i sostenitori del no pensavano. Sarà ancora un governo tecnico a guidare il nostro Paese?
Le dimissioni di Renzi: solo un atto formale?
Intanto, nelle file presidenziali, alberga un pesante interrogativo: che le dimissioni di Matteo Renzi siano solo un mero atto formale, preludio di nessuna crisi? Chiaramente la rabbia del politico fiorentino si è fatta sentire, quando ha annunciato che, in caso di vittoria del no (come poi è stato), si sarebbe dimesso e l'Italia sarebbe andata al voto. Si era anche raccomandato a Renzi di evitare di farne una questione personale che potesse portare ad una scelta drastica, ma lui non ci sta. La delusione è cocente, anche perché il no è andato oltre il 59 per cento, contro un sì pari al 40,4 per cento. Secondo alcuni, Renzi avrebbe voluto accelerare la fine della legislatura per poi capitalizzare quel 40 per cento in un partito tutto suo.
Tuttavia, il referendum ha sancito un primato non da poco per coloro che hanno sostenuto, fino alla fine, la bocciatura della riforma costituzionale. Si attende un annuncio da parte del Presidente Mattarella che magari porterà ad accogliere un nuovo Governo tecnico Prodi-Alfano, sperando che apporti benefici ad un Paese già così fortemente gravato da una crisi economica non facile da risolvere.
Difficile fare previsioni sul futuro prossimo dell'Italia, una volta passata la baraonda di rimpianti per i perdenti e festeggiamenti per i vincitori del Referendum. Non resta che affidarsi ai politici nelle cui mani il Presidente riterrà giusto affidare il Paese.