Le dimissioni di Matteo Renzi, la possibilità di un Renzi 'bis' e la prospettiva delle elezioni anticipate.

Quest'ultima ipotesi sarebbe vista come un'autentica 'beffa' da più di 600 parlamentari, ovvero quei deputati e senatori eletti per la prima volta nel 2013. La ragione è presto spiegata: mentre in passato era sufficiente anche un solo giorno in Parlamento per conquistarsi il diritto alla pensione a vita (i 'vecchi' parlamentari, a questo proposito, ringraziano sentitamente per i vitalizi che continuano a ricevere ogni mese...), oggi non è più così.

Vitalizi ed elezioni anticipate: più di 600 parlamentari perderebbero la pensione

Infatti, nel 2012, anche per i 'nostri' parlamentari è stata modificata la normativa, con l'introduzione della clausola dei quattro anni e mezzo minimi per maturare il diritto alla pensione. La fatidica data scatterà il prossimo 16 settembre 2017 ed ecco perchè tutto ciò rappresenterebbe un'autentica beffa, tanto più che i deputati e i senatori ultimi eletti andrebbero persino a perdere i circa 1000 euro al mese di contributi previdenziali versati sin qui, ovvero l'8,8 per cento dell'indennità parlamentare lorda. Quindi, vade retro ipotesi scioglimento delle camere, visto che i contributi Inps non si possono nè riscattare, nè ricongiungere ad altri profili previdenziali.

Partito del vitalizio contro elezioni anticipate: addio pensione?

Insomma, non sia mai che anche i parlamentari possano subire ingiustizie.

Il quotidiano 'Il Giornale', a questo proposito, ha raccolto le dichiarazioni del leghista Roberto Calderoli che ha 'confessato', senza alcuna esitazione, la seria preoccupazione dei colleghi: 'Nessuno vuole lasciare la seggiolina prima di settembre 2017'. Ma a quali partiti appartengono gli oppositori alle elezioni anticipate e i sostenitori del nuovo 'partito del vitalizio'?

La maggioranza è costituita da parlamentari del PD e del M5S e, a questo proposito, l'onorevole Pino Pisicchio, capogruppo del Misto, ha commentato così: 'Tenendo presente che quella cinquantina di parlamentari grillini erano disoccupati o precari prima di arrivare in Parlamento, il pensierino sul vitalizio che rischiano di perdere, lo faranno, eccome'.