I rapporti tra Mosca e Washington proseguono in modalità 'sincrona'. Ieri il Presidente russo, Vladimir Putin, davanti a centinaia di ufficiali dell'esercito, ha dichiarato che tra le priorità delle Forze Armate per il prossimo 2017 c'è "la necessità di incrementare la capacità militare delle forze nucleari strategiche, soprattutto attraverso il contributo di sistemi di missili in grado di oltrepassare apparati di difesa missilistici esistenti o potenziali". Dal canto suo, il Presidente eletto Donald Trump, attraverso il suo account Twitter e senza ulteriori spiegazioni, ha reso noto che "gli Stati Uniti devono rinforzare ed espandere in gran misura la propria capacità nucleare fino a che il mondo intero non si ravveda riguardo a questo tipo di armi".
The United States must greatly strengthen and expand its nuclear capability until such time as the world comes to its senses regarding nukes
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 22 de diciembre de 2016
In attesa dell'Inauguration Day
Mosca sembra attendere il giorno dell'investitura ufficiale, in programma per il prossimo 20 gennaio, per stemperare le tensioni che si sono generate durante l'amministrazione di Barack Obama, soprattutto nell'ultimo biennio e in concomitanza con i conflitti in Ucraina e in Siria. La Russia ha manifestato le proprie preoccupazioni derivanti dall'installazione di strutture anti-missilistiche statunitensi in Romania e in Polonia, viste come tentativi di ridurre la propria portata dissuasiva, mentre gli USA controbattono sostenendo la tesi di protezione da un eventuale attacco iraniano.
La manovra di Putin è in ogni caso mirata alla massiccia e indesiderata presenza della NATO sui confini russi: lo scudo anti-missile formava già parte dello schema, ma l'adesione alla Federazione Russa della penisola di Crimea nel 2014 e la conseguente guerra nell'est dell'Ucraina ha fatto sì che i firmatari del Patto Atlantico abbiano deciso di accentuare il sistema difensivo per i Paesi membri dell'organizzazione che durante l'epoca sovietica sottostavano a Mosca.
Per il momento il Cremlino non ci sta: il Presidente Putin, rincarando la dose, ha detto che "non si può abbassare la guardia neppure per un minuto. Ritardare il processo di modernizzazione delle Forze Armate e l'addestramento militare potrebbero provocare cambiamenti immediati e far precipitare la situazione".