Archiviato il referendum costituzionale di inizio dicembre, si è tornati a pubblicare Sondaggi politici. In attesa di capire con più precisione ciò che ne sarà dell’imminente futuro, dopo la decisione di dimettersi presa dal premier Matteo Renzi, vogliamo mostrarvi le intenzioni di voto di IPSOS e SWG post-elettorali. Il risultato della consultazione popolare, con la vittoria del ‘No’ sul ‘Sì’, ha inciso abbastanza sui valori percentuali rilevati dagli istituti di ricerca. Infatti, si registra una crescita del Movimento 5 Stelle e mediamente di tutti quei partiti all’opposizione di Governo, ma scopriamo più nel dettaglio tutti i particolari.
IPSOS: PD alle spalle del M5S
IPSOS, per il Corriere della Sera, vede in testa il M5S con il 31,5%. Rispetto alla rilevazione di novembre, abbiamo un +0,7%. Questo incremento permette ai pentastellati di allungare sul Pd, che viene attestato al 29,8%. Un discreto passo avanti viene compiuto da Lega Nord, che si è portata all’11,9%, agganciando al terzo posto Forza Italia, che a sua volta ha perso qualcosa rispetto alla volta precedente. Seguono Fratelli d’Italia al 4,8% e l’area popolare (NCD-UDC) al 3,8%, mentre Sinistra Italiana è appena dietro con il 3,2%. C’è poi Scelta Civica con lo 0,6%. Le altre liste di sinistra ottengono l’1,6%, mentre le ‘piccole’ del CSX racimolano appena lo 0,2%. Infine, ci sono gli altri allo 0,7%.
Nel complesso, troviamo il CDX in terza posizione qualora dovesse competere unito alle elezioni politiche, ma ciò non gli garantirebbe di andare al ballottaggio. L’istituto di ricerche ha chiesto agli italiani un parere sull’operato del Governo e di Matteo Renzi. Nel primo caso abbiamo il 58% della gente che ha espresso giudizio negativo, mentre il 37% positivo ed il 5% non ha saputo rispondere.
Nel secondo caso abbiamo valori pressoché simili, con il 59% dei pareri a sfavore e soltanto il 35% favorevoli, mentre il 6% non sa o non ha voluto esprimersi a riguardo.
SWG: balzo in avanti per Lega Nord
SWG vede ancora in testa il Partito Democratico con il 32,6%, registrando addirittura una crescita (+0,6%), nonostante la sconfitta pesante al referendum sulla riforma costituzionale.
Mantiene le distanze il Movimento 5 Stelle (28,9%), che guadagna lo stesso terreno del rivale. Va ancor meglio al partito di Matteo Salvini (+0,8%), che sale al 12,8%. Perdita consistente per Silvio Berlusconi (-0,8%), che si attesta all’11,6%, perdendo la posizione sul podio. Per quanto riguarda l’area di Governo, c’è il Nuovo Centrodestra al 3,4% (+0,1%) e le altre liste allo 0,5% (-0,1%). All’opposizione, invece, troviamo FdI-AN al 4% (-0,2%), SI al 2,9% (-0,2%), Rifondazione Comunista all’1% (-0,5%) e Verdi allo 0,5% (-0,1%), mentre gli altri ottengono l’1,8% (-1%). Anche in questo caso resterebbe fuori dalla sfida finale il CDX, visto che nel totale arriverebbe soltanto al 28,4%, che significherebbe mezza lunghezza di distanza dai grillini.