Novità importanti sul fronte Banche, il governo, nella persona del sottosegretario all’economia, Pier Paolo Baretta, sembra essere favorevole a rendere pubblici i nomi dei primi 100 debitori insolventi delle banche che sono state salvate mediante l’intervento del governo e dei risparmiatori. La proposta è partita dal presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), Antonio Patuelli, che in un’intervista al “Mattino” di Napoli, ha chiesto a titolo personale che siano resi pubblici i nomi dei maggiori debitori delle banche che sono state salvate mediante l’intervento statale, prima fra tutte MPS.

Una richiesta quella del presidente dell’ABI, fatta in un ottica di chiarezza e di trasparenza per il popolo italiano, in quanto spiega sempre Patuelli, se sono noti coloro che hanno amministrato queste banche è giusto che i cittadini italiani conoscano anche i nomi di coloro che non hanno restituito i soldi che tali banche gli hanno prestato.

Il governo studia come rendere noti i nomi dei debitori

Come anticipato, una prima risposta affermativa alla proposta di Patuelli, c’è stata ed è quella del sottosegretario all’economia Baretta. In parlamento si fa strada anche la possibilità di tradurre in legge la proposta di Patuelli. Naturalmente la proposta non è di facile attuazione, in quanto un intervento legislativo andrebbe ad incidere direttamente su una situazione di mercato e la cosa potrebbe creare più di un problema.

Va comunque precisato che il problema si pone soltanto per i debitori persone fisiche, in quanto le norme sul segreto bancario consentono a costoro di mantenere l’anonimato nel momento in cui chiedono ed ottengono un prestito da un istituto bancario. Diverso il discorso, invece, nel caso in cui il debitore sia una persona giuridica, dal momento che costoro dal 2011 non godono più di alcun tutela, almeno sotto il profilo della privacy.

La vicenda, oltre a mps, riguarda: CariFerrara, Carichieti, Banca Etruria e Banca Marche ma in un prossimo futuro potrebbe interessare anche le due banche venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. In attesa di sviluppi, ci auspichiamo, che dopo l'ennesimo salvataggio di Stato con i soldi dei cittadini e dei piccoli risparmiatori, il governo italiano faccia questa scelta di civiltà e renda pubblici pubblici i nomi di queste persone disoneste che lucrano sulla pelle dei poveri cittadini.