Era attesa da mesi l’attesissima sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale denominata Italicum approvata da quello che era il governo Renzi. Nello specifico, la Consulta salva il premio di maggioranza per il partito che ottiene il 40% dei voti ma allo stesso tempo boccia sia il ballottaggio sia i capilista bloccati. Inoltre, le pluricandidature saranno ammesse soltanto se la scelta finale viene affidata ad un sorteggio. Dunque, la Consulta ha ritenuto infondata la questione di legittimità costituzionale soltanto per quanto concerne il premio di maggioranza, ammettendo gli atri motivi di ricorso.

I giudici costituzionali, inoltre, hanno chiarito che: “la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione” potendosi andare alle urne anche subito con una legge elettorale che di fatto è un sistema proporzionale.

L'Avvocatura dello Stato ha cercato di difendere la riforma

I giudici che avevano sollevato la questione di legittimità costituzionale rimettendo la decisione alla Corte Costituzionale erano stati quelli di Messina, Torino, Perugia, Genova e Trieste. La decisione in un primo momento era attesa nella tarda mattinata, ma la complessità delle questioni sollevate ha richiesto un esame approfondito determinando il ritardo di qualche ora. L’Avvocatura dello Stato ha cercato in tutti i modi possibili di difendere la riforma della legge elettorale voluta dal governo Renzi e dalla maggioranza del Pd ma non c’è stato verso.

I pool di legali dello Sato, infatti, ritenevano che il ballottaggio non è vietato dalla Carta Costituzionale, ma i giudici della Consulta l’hanno ritenuto non applicabile in un Paese come il nostro dove non vige un sistema di tipo presidenziale.

Le reazioni del mondo politico

Non si sono fatte attendete neanche le reazioni del mondo politico.

Al voto subito è la richiesta che proviene dal Movimento Cinque Stelle. Grillo, inoltre, ha aggiunto: ”habemus Legalicum, puntiamo al 40% senza alleati“. Dello stesso tenore anche le reazioni delle altri parti politiche, in particolare, il leader del “Carroccio”, Salvini ha dichiarato che non ci sono più scuse e che bisogna andare al voto il prossimo 23 aprile rilanciando sui social l’hasgtag #VOTOSUBITO.