Matteo Renzi prova ad accelerare i tempi per la discussione in Aula sulla legge elettorale. Il segretario del Partito democratico non ci sta a finire nel giro delle polemiche e del dibattito politico, così, insieme ai 5 stelle, la Lega e Fratelli d’Italia ha ottenuto, in una conferenza dei capigruppo della Camera, che legge elettorale venga calendarizzata in Aula il 27 febbraio. Il Pd, inoltre, si trova d’accordo con la proposta pentastellata di applicare l’Italicum corretto, dopo la sentenza della Corte costituzionale, anche al Senato.

Di Maio soddisfatto

La notizia ha suscitato reazioni immediate soprattutto da parte del vicepresidente Luigi Di Maio che dichiara: ‘Se la legge approderà in aula il 27 ci sarà il contingentamento dei tempi ed entro il mese di marzo potremmo avere una nuova legge elettorale’.

Maggioranze larghissime

Italicum alla Camera e anche al Senato, dunque, anche se rimangono da sciogliere i nodi relativi al premio di lista (premio di coalizione) e alle soglie di sbarramento, ma una volta raggiunta la quadra si avrebbero due leggi omogenee proprio come vuole il presidente Mattarella.

In seguito, con l’accordo generale, si potrebbe proporre una fiducia tecnica per l’approvazione definitiva della legge così entro aprile si potrebbero sciogliere le Camere per andare ad elezioni anticipate a giugno e scongiurare così lo scatto del vitalizio che andrebbe a gravare sulle già pesanti spalle dei cittadini italiani.

Tutto questo con una larga e inusuale maggioranza formata da Partito democratico, Cinque Stelle, Lega e Fratelli d’Italia.

Critiche dalle opposizioni

L’ennesima forzatura del sistema ha fatto reagire duramente Renato Brunetta (FI), che parla di un comportamento scorretto da parte del Pd, e Arturo Scotto (SI) accusa: ‘Forzature Pd e M5s’.

Negativa la risposta anche di Angelino Alfano (Ncd), attuale ministro degli Esteri, che esprime grandi preoccupazioni sul voto anticipato visto che l’Italia ha ben altri problemi più urgenti come il terremoto, le banche e l'Europa.