Nel suo secondo messaggio agli italiani, il Presidente Mattarella mette al centro tutta la comunità italiana parlando da un punto di vista prettamente politico e, di fatto, smontando completamente quella visione tutta berlusconiana di Renzi di un Paese felice ed in salute.

Ristoranti vuoti

Seduto nella sua poltrona, con intorno le stelle di Natale, dice come stanno realmente le cose ossia che “i ristoranti non sono per niente pieni” e che la nostra Italia va costruita giorno per giorno, insieme, senza slogan né Twitter e soprattutto senza slide che non vogliono significare nulla.

Il Capo dello Stato sottolinea come il nostro tessuto sociale sia pieno di energie positive che se convogliate nella giusta direzione possono far crescere la coesione, rendendo di conseguenza più forte l’intera nazione sotto il punto di vista sia sociale ma soprattutto economico.

Lavoro

Per Mattarella la piaga principale rimane il lavoro. Bisogna combattere la disoccupazione dilagante per riuscire ad arginare anche l’estrema povertà di molte famiglie italiane. Anche senza citarlo esplicitamente, fa riferimento al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, confermato anche con l’attuale governo Gentiloni, nonostante l’oscena uscita sui giovani che sono costretti ad emigrare poiché il loro Paese non offre la benché minima opportunità.

L’ormai famosa frase “Centomila giovani che vanno via per lavoro? Alcuni è meglio non averli tra i piedi” ha fatto il giro di tutti i quotidiani nazionali, pronunciata nello stesso giorno in cui rimaneva uccisa Fabrizia Di Lorenzo, altra giovane italiana costretta alla fuga e morta in un Paese straniero, ricordata sempre da Mattarella.

Eppure Poletti è ancora lì, al suo posto, addirittura riconfermato, mentre ogni anno perdiamo centomila giovani cervelli che potrebbero rendere grande l’Italia.

Immigrazione e odio

Altro tema scottante, secondo il Presidente, è quello del “terrorismo internazionale di matrice islamista”. L’associazione che molti fanno, immigrato uguale terrorista, è ingiusta e l’odio che si propaga anche grazie al web sono due dei fattori che generano uno smarrimento del senso comune di appartenenza e una disintegrazione dei legami fondamentali.

Legge elettorale

Nel finale del discorso, Mattarella parla del recente referendum dopo il quale si è formato un altro governo. Dopo aver sentito le opinioni delle varie forze politiche e non rinvenendo regole elettorali adeguate, ha deciso che si sarebbe rimandato il voto per permettere, appunto, l’approvazione di una legge elettorale chiara che faccia gli interessi del popolo e del Paese.

E l’ex Rottamatore da Pontassieve non dice nulla? Di fronte a parole come “crescita debole”, “ansie diffuse nella società”, “diseguaglianze, marginalità, insicurezza” nemmeno un Tweet?