Nel municipio di ostia, commissariato per mafia, c'è un posto tollerato da anni, dove riportare la legalità non sembra interessare a nessuno (a parte dichiarazioni altisonanti). Parliamo dell'ex colonia Vittorio Emanuele III, una struttura di 16.000 mq che oltre ad ospitare una biblioteca, è spesso servita alla politica più che altro per assegnare spazi o per risolvere grane. Un centro sociale al suo interno fu sgomberato ed una moschea chiusa recentemente. Oggi nella colonia sono presenti i locali di un ostello, della Caritas e di un teatro pubblico, tra i cui gestori figura un ex consigliere di Sel del X Municipio.

Una grossa fetta della struttura, un'intera ala, risulta invece da diversi anni occupata abusivamente.

La storia della colonia

Quello che potrebbe essere un gioiello per il litorale romano, nasce su progetto dell'architetto Marcello Piacentini nel 1916. Una grande costruzione in cemento che fu ampliata nel 1925 con una grande investimento del Governato di Roma sotto il periodo fascista (molti pensano erroneamente che fu costruita nel Ventennio) ed inaugurata il 24 gennaio del '32. Ancora presente, anche se non utilizzabile, un sottopasso che arriva direttamente sulla spiaggia.

L'occupazione di centinaia di immigrati

L'ala occupata è ben visibile dai panni stesi e dalle antenne paraboliche (che evidentemente gli occupanti possono permettersi) alle finestre degli appartamenti ricavati dai locali dell'enorme struttura.

In un blitz dell'estate di due anni fa della polizia municipale, quello che saltò fuori fu imbarazzante ed inverosimile: una capra macellata ed altri resti di animali, moschee e negozi imporvvisati dagli stranieri e perfino un compro oro ed un barbiere abusivo. Basta affacciarsi invece nel cortile per scoprire un vero e proprio accampamento, con tende e camper, pericolose bombole del gas e biclitette smontate probabilmente rubate.

Non è noto sapere, nonostante i tentati censimenti, quanti stranieri abitino nell'ex colonia, quello che è certo è che tra loro, per la maggior parte di origine africana e che vivono ammassati in spazi molto piccoli, non mancano gli spacciatori. Nel corso degli anni molti sono stati gli arresti per spaccio di eroina, hashish, marijuana, e di “shaboo”, una droga sintetica.

A settembre scorso, i Carabinieri trovarono 13 dosi di eroina ed altri 27 da tagliare, 20 grammi di hashish ed oltre 16mila euro in contanti per i quali furono arrestati un cittadino afgano ed uno pakistano, entrambi con precedenti. Quello che preoccupa di più i residenti di Ostia, è tutta via l'assoluta incertezza sulla provenienza e sull'identità degli occupanti.

Acqua e luce pagate dal Comune di Roma

Nonostante la complicata situazione di illegalità, a pagare le utenze (acqua ed energia elettrica) agli occupanti è il Comune di Roma, lo stesso molto determinato quando si tratta di effettuare sgomberi a famiglie italiane. Questa è la situazione con l'attuale amministrazione del M5S di Virginia Raggi, ma che fu esattamente identica con le precedenti giunte di centrosinistra targate Marino e Veltroni ed addirittura con il sindaco Alemanno: nessuno ha mai avuto il coraggio non di sgomberare, ma almeno di tagliare i fondi agli immigrati.

Lo sgombero è vicino?

Diverse le manifestazioni di protesta, le raccolte firme e le iniziative che nel corso degli anni hanno chiesto lo sgombero dell'occupazione. In piazza è sceso il centrodestra (Salvini in persona effettuò un blitz) che però quando ha amministrato Roma con Alemanno non ha dato seguito alle parole, più di una volta CasaPound che ne ha fatto un cavallo di battaglia coinvolgendo i residenti ("un presidente di municipio di CasaPound impiegherebbe 15 giorni per sgomberare l'ex colonia" è la loro provocazione) ed in questi giorni si è espresso il prefetto vulpiani che oggi amministra il X Municipio. "Ci sono soggetti criminali che dovremo sgomberare - ha dichiarato - e con la Prefettura stiamo capendo come fare". Parole, che per ora restano tali, ancora una volta.