Sebbene i vertici del M5S tendano a minimizzare per forza di cose quanto accade a Roma, le indagini sul sindaco Virginia Raggi stanno creando non pochi grattacapi. Sparare nel mucchio dei giornalisti è una vecchia abitudine dei grillini e non fa più notizia. Piuttosto, il 'caso Raggi' e le contromisure di Beppe Grillo per difendere a spada tratta la vittoria politica più significativa, lasciano scoperti i fianchi alle stoccate degli avversari. Quella più pungente, e non poteva essere altrimenti, arriva da Matteo Renzi la cui ironia colpisce nel segno.

'Viva il garantismo'

"Un piccolo passo per l'uomo, ma un grande passo per l'universo a Cinque Stelle". Il segretario del PD commenta così le nuove regole etiche promosse dal M5S che, di fatto, hanno salvato la poltrona del sindaco di Roma. "Il garantismo torna di moda anche in ambienti che ne sembravano distanti ed oggi la stampa vicina al M5S ci spiega la differenza tra un avviso di garanzia ed una condanna. Altri sostengono sia normale intestare polizze vita ad insaputa del destinatario". Ad ogni modo, l'ex premiere si dichiara "contento di questa svolta garantista perché noi siamo garantisti e, pertanto, viva il garantismo e la presunzione di innocenza. Auguro buon lavoro al sindaco di Roma, saranno i cittadini a misurarla sui risultati".

Un pensiero solidale, infine, al sindaco di Parma. Federico Pizzarotti, 'costretto' a lasciare il Movimento dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati per abuso d'ufficio. "Al povero sindaco Pizzarotti di Parma va tutta la mia solidarietà - sottolinea Matteo Renzi - perché è stato espulso per molto meno".