Nel corso del dibattito con altri quattro candidati alla presidenza francese, si è definito "l'unica novità politica". In tal senso, Emmanuel Macron è veramente un 'enfant prodige'. Deve ancora compiere 40 anni, ma viene considerato vicino all'Eliseo, a meno di 30 giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali in programma il 23 aprile. I sondaggi lo danno in testa, anche se di soffio, nei riguardi di Marine Le Pen. E la poltrona più ambita di Francia potrebbe diventare certamente una questione tra loro due, al ballottaggio che si terrà il 7 maggio.
Con il calo vistoso di Francois Fillon a causa dello scandalo finanziario che lo ha travolto insieme alla moglie, ed i pochi consensi di socialisti e sinistra radicale, è facile pronosticare l'esito del primo turno.
'Apostolo' di Bill Clinton e Tony Blair
Il suo unico incarico politico di spessore, finora, è stato il ministero dell'economia che gli è stato affidato dall'ex premier socialista Manuel Valls nel 2014. La scorsa estate, Macron ha pensato senza mezzi termini al 'grande salto'. Pochi mesi prima aveva fondato il movimento 'En Marche!' dopo la sua fuoriuscita dal Partito Socialista. L'orientamento è chiaramente ispirato alla 'terza via', riproposta negli anni '90 dal presidente americano Bill Clinton e dal premier britannico Tony Blair.
En Marche è un movimento di centrosinistra, ma si colloca più al centro che a sinistra ed è disponibile al dialogo con gli avversari politici. In tal senso, almeno dal punto di vista ideologico, non è errato paragonare la sua parabola a quella di Matteo Renzi o dello spagnolo Albert Rivera, leader di Ciudadanos.