Questo giovedì 6 aprile nel corso della trasmissione "PiazzaPulita" su La7 è intervenuto l'ex Presidente del Consiglio Enrico Letta, che è stato intervistato dal conduttore Corrado Formigli.
All'inizio l'ex Premier si è soffermato sulle vicende internazionali e sulle migrazioni, ricordando in particolare l'importanza dell'operazione Mare Nostrum messa in campo dal suo Governo nel 2013 e la necessità di integrare i rifugiati. Aggiungendo che la questione dell'immigrazione deve essere demandata a un "centro europeo" che rilocalizzi i migranti nel territorio europeo, evitando che Italia e Grecia siano lasciate sole come avvenuto finora.
'Populismo è anche colpa delle classi dirigenti'
Sui populismi Letta ha detto: "l'establishment usa il concetto di populismo come Manzoni faceva con la peste, ovvero per spiegare cose di cui non si capiscono le cause e per scaricare le colpe su altri. In realtà è anche colpa delle classi dirigenti che hanno guidato i vari paesi. Negli USA se ha vinto Trump è anche colpa dei due partiti che volevano ricandidare Bush e Clinton 24 anni dopo. Insomma è un modo per dire che la colpa è di altri".
Sul proprio futuro personale Letta ha precisato: "Io sono molto sereno, mi piace quello che sto facendo adesso. Il Parlamento non mi manca, vivo del mio lavoro e faccio politica a mio modo, spiegandola ai giovani: ho una scuola di politica con 100 giovani a cui gratuitamente do la possibilità di avvicinarsi alle istituzioni".
'Renzi ha sbagliato a dare bonus, non sono serviti a vincere e ora il debito aumenta'
Parlando di come si sono mossi i Governi italiani degli ultimi anni, ha precisato: "Dal 2014 a livello europeo c'è stata in favore dell'Italia più flessibilità rispetto a quanto avvenuto in precedenza. Renzi poteva gestire questa situazione meno con i bonus, usati in modo elettorale per gli uni o gli altri a seconda delle elezioni, doveva invece fare misure strutturali, con un un mix di investimenti e contenimento del debito, invece oggi il debito continua ad aumentare e i bonus non sono serviti neppure a vincere il referendum".
'Prossima legislatura senza maggioranza, peggio che nella Prima Repubblica. La democrazia ha problemi strutturali'
Cosa succede in caso di elezioni politiche anticipate: "Non sarebbe affatto positivo, serve una legge elettorale omogenea fra le due Camere. Il fallimento delle riforme istituzionali non solo non ha portato avanzamenti ma non ha neppure garantito lo status quo: siamo addirittura tornati indietro a un sistema proporzionale, con soglie diverse fra le due Camere e con i capilista bloccati.
Siamo messi peggio che nella Prima Repubblica. Senza essere pessimisti ho impressione che nella prossima Legislatura ci sarà una frammentazione di tutti i partiti e un'assenza di maggioranza, nemmeno con la grande coalizione: i sondaggi dicono che neppure Pd più Berlusconi avranno i numeri, quindi si rivoterà rapidamente. Ci avviteremo in un sistema politico non in grado di dare risposte. E' rischioso andare al voto senza una legge elettorale che permetta ai cittadini di scegliere il proprio parlamentare e poi che consenta ai partiti di formare un Governo".
Più in generale ha detto: "La nostra democrazia ha un problema strutturale, e non solo in Italia, i partiti non ce la fanno più: serve una riflessione profonda su come organizzare la nostra democrazia, su Internet affinché sia uno strumento di partecipazione e su come far sì che i comportamenti negativi siano sanzionati e quelli positivi premiati.
A volte si scambia il voto per un like, cioè si pensa che il voto non sia importante: ma in democrazia non si può "defolloware". C'è un problema democratico".
'Ero indeciso se votare alle Primarie PD, ma do l'ultima chance e scelgo Orlando che vuol unire'
Sulle Primarie del Pd Letta ha dichiarato: "Avevo dubbi se andare a votare perché ero molto molto incerto, poi mi sono detto che valeva la pena dare un'ultima chance. Andrò a votare alle Primarie anche se non sono più iscritto al PD e alla fine tra i candidati sceglierò quello che vuol unire: quindi Orlando credo sia utile in questo. Che Renzi sia divisivo non c'è bisogno che lo dica io. Un partito politico oggi non può essere un modo per blindare i propri, ma per allargare il consenso: mentre oggi c'è la sbagliata concezione che serve una leadership personalizzata forte, al contrario servirebbe una leadership diffusa che valorizzi la diversità".
'Il M5S non ha chiarito se vuol davvero governare o stare all'opposizione'
Infine ha parlato del Movimento 5 Stelle dicendo: "Ha molte persone diverse fra di loro, basti vedere i due Primi Cittadini che hanno espresso: la Appendino è una persona più che ragionevole, mentre la Raggi non mi sembra che stia facendo a Roma. Insomma dipende dalle persone e dai programmi. Mi sembra che il M5S in fondo non abbia chiarito se vuol davvero governare oppure se, tutto sommato, la situazione dell'opposizione possa sembrare preferire e più comoda, rispetto invece al fatto che il prossimo Governo italiano si troverà in una situazione molto difficile, con un debito più alto e dovrà prendere decisioni non semplici".