L'Eliseo cambia inquilino, il sindaco di Le Havre diventa primo ministro e l'Europa sorride al vento che spira dalla Francia. La vittoria di Emmanuel Macron nel secondo turno delle elezioni presidenziali francesi ha scongiurato il "pericolo" Le Pen e ha consegnato lo stato transalpino nelle mani di un giovane politico che con il suo movimento è stato capace di spazzare via tutti i vecchi dogmi partitocratici che hanno retto per anni la nazione. Macron è deciso, punta a rafforzare il ruolo della Francia in Europa e per questo è subito volato a Berlino per incontrare il leader indiscusso dell'attuale scacchiere politico europeo, la cancelliera tedesca Angela merkel.

Accoglienza calda per Macron che ha sentito risuonare l'inno francese, ha conosciuto lo staff della Merkel e ha salutato la folla festante che inneggiava a lui. Sembra una figura molto convincente agli occhi dei tedeschi quella di un uomo che ha già guidato il ministero dell'economia francese e che sa come rapportarsi con la politica europea. La Merkel dal canto suo ha necessità di proseguire una stretta collaborazione con i presidenti francesi, visti i buoni rapporti che ha instaurato con i predecessori di Macron, ossia Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e Francois Hollande. La cancelliera tedesca, che a settembre si troverà di fronte alle elezioni federali per la quarta volta consecutiva, ha confermato come l'interesse della Germania sia quello di portare avanti nuove iniziative politiche con il presidente Macron.

Il conservatore Philippe nominato primo ministro

Ma prima del viaggio istituzionale a Berlino Emmanuel Macron ha presidiato alla nomina del premier francese il conservatore Edouard Philippe, 46 anni. Una prima apertura verso un governo di larghe intese visto che Philippe, sindaco di Le Havre, sembra essere un profilo gradito alla sinistra francese, nonostante la sua visione politica sia lontana da quella della "gauche", come ha ribadito nel suo discorso lo stesso neo premier, rivolgendosi al suo predecessore Cazeneuve, esponente del Partito Socialista: "Sono un uomo di destra e tuttavia tutto il mio impegno è ispirato dall'interesse generale", ha detto il primo ministro, nel breve discorso di ringraziamento e commiato al suo predecessore, Bernard Cazeneuve.

"Lei è di sinistra, io sono di destra, questo non la sorprenderà e tuttavia entrambi abbiamo stima per l'altro. E sappiamo che l'interesse generale deve guidare tutto l'impegno dei politici, dei rappresentanti dello Stato e dei nostri concittadini".