Il sistema tedesco, il cui maxi-emendamento è stato depositato il 31 maggio in commissione Affari costituzionali, trova il favore delle maggiori forze politiche italiane, per motivi diversi, ma con l'unico obiettivo di andare alle urne il prima possibile. Al contrario, viene osteggiato dai partiti più piccoli, alcuni dei quali rischierebbero di sparire dalla mappa parlamentare.
PD, resa dei conti con la 'sinistra ribelle'
Per ammissione di Matteo Renzi, il sistema elettorale ipotizzato dal PD era ben diverso "ma non c'erano i numeri". La convergenza sul sistema tedesco è motivata dalla fiducia del segretario di ottenere un buon numero di seggi superando la soglia del 30 %: obiettivo di Renzi è quello di ripresentarsi come candidato premier ed ottenere l'incarico per formare il nuovo esecutivo.
Lo sbarramento al 5 % gli farebbe consumare una 'vendetta' politica, quella di eliminare dalle Camere i gruppi nati dalla recente scissione.
Il M5S insiste sul premio di maggioranza
Chi manifesta una fiducia enorme nelle proprie possibilità elettorali è il Movimento 5 Stelle. Nonostante i sondaggi indichino il contrario, Beppe Grillo sembra convinto di poter raggiungere il 40 % o, quantomeno, un altrettanto 'bulgaro' 37 %. Da qui la proposta di inserire nel nuovo sistema elettorale un premio di maggioranza previsto per quella soglia, definito 'un correttivo di governabilità'. L'incognita più grossa dei grillini, al contrario, è la scelta del candidato premier. Potrebbe essere Luigi Di Maio, ma non è così scontato.
Forza Italia, le sette vite di Silvio Berlusconi
Con il proporzionale alla tedesca, Forza Italia si scrollerebbe le scomode alleanza con Lega e Fratelli d'Italia. Secondo Silvio Berlusconi, ad ogni modo, la nuova legge elettorale non potrebbe produrre un vero vincitore delle elezioni. Si tornerebbe dunque alle larghe intese: la prospettiva di un alleanza con il PD non è poi così 'fantapolitica' e permetterebbe ai forzisti di tornare al governo.
Lega, 'al voto subito'
'Al voto subito e con qualunque legge'. Matteo Salvini lo dice praticamente dallo scorso 5 dicembre, giorno successivo al referendum costituzionale. In questo caso, la nuova legge gli consentirebbe di correre da solo ed ottenere un buon numero di parlamentari, senza alcuna coalizione di centrodestra rispetto alla quale la Lega Nord è sempre più estrema e distante.
Mdp e Sinistra Italiana, alleanza scontata?
Tanto i 'ribelli del PD', quando Sinistra Italiana dovranno prendere seriamente in considerazione l'idea di una lista unica. Entrambe le forze infatti rischiano di essere tagliate fuori dalla mannaia del 5 %. Complessivamente, il loro giudizio sul sistema tedesco non è negativo, a patto che ci si coalizzi per non correre rischi.
AP e Fratelli d'Italia, destino segnato
Chi si oppone in maniera energica al sistema tedesco è Alternativa Popolare ed il parere negativo del leader, Angelino Alfano, è già oggetto di gravi frizioni con Matteo Renzi. Alfano, a ragion veduta, considera pura utopia il raggiungimento della soglia del 5 %. Stesso destino anche per Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni si vedrebbe estromesso dal parlamento e c'è grande delusione per la destra nazionale se consideriamo il gran lavoro dei mesi scorsi per comporre una coalizione con Lega e Forza Italia.