Si è riunita nel pomeriggio di questo martedì 27 giugno a Roma nella sala convegni del Palazzo di Santa Chiara l'area del Pd che fa riferimento al ministro Andrea Orlando. Quell'area politica programmatica che alle primarie PD del 30 aprile scorso aveva ottenuto il 20% dei voti, risultando la prima minoranza interna ai dem, si trasforma quindi un'associazione. Della quale però un po' a sorpresa non è stato comunicato il nome (pare tramontata l'ipotesi che possa chiamarsi "Demos", come trapelato nei giorni scorsi) né il logo nel corso dell'assemblea, che ha riunito circa 250 persone in un caldo pomeriggio romano.

Ecco l'associazione di Andrea Orlando: 'Una lobby per un centrosinistra largo e un PD unitario'

In occasione dell'assemblea romana sono intervenuti diversi esponenti democratici provenienti dai vari territori italiani. Seduto in platea l'ex candidato alla segreteria PD nel 2013 Gianni Cuperlo, ma anche i senatori Monica Cirinnà, Sergio Logiudice e l'ex ministro Barbara Pollastrini, oltre a vari amministratori locali come il sindaco di Pisa Marco Filippeschi.

E' intervenuto dal palco anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il quale ha precisato che "non si vuol mettere in discussione la leadership di Renzi, ma occorre costruire un campo largo di centrosinistra. Non si deve essere cortigiani, ma neanche disfattisti, piuttosto si deve essere i costruttori di una nuova politica, specie dopo gli ultimi risulti elettorali.

Il PD è troppo isolato politicamente, troppo fragile e ha una debole identità unitaria. Col centrosinistra si può perdere o si può vincere, ma se il PD va da solo perde sicuramente". E' intervenuto all'iniziativa anche Giacomo Portas, leader dei Moderati. Mentre il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano ha attaccato gli "opposti estremismi presenti: fuori del PD chi dice che non si vuol alleare con Renzi, dentro al Partito chi dice di non volere alleanze con chi dal PD se n'è andato", prima di aggiungere: "Abolire quel che rimaneva dell'articolo 18 è una cosa di destra, l'avrei lasciata volentieri a Berlusconi".

Protagonista della giornata ovviamente Andrea Orlando, che soffermandosi con la stampa ha dichiarato: "Noi siamo qui all'indomani di una sconfitta elettorale per chiedere al PD di cambiare linea e di mettere la forza di cui dispone Renzi a disposizione di un centrosinistra largo, per aggregare forze sociali, economiche e associazionistiche: da solo il PD non va da nessuna parte, così come senza il PD non esiste il centrosinistra.

Dobbiamo mettere al centro la lotta alla povertà e alle diseguaglianze, battendoci per il lavoro e i diritti civili. Offriamo al PD la possibilità di collaborare su una linea di costruzione". A una nostra domanda sul rischio che la nascita di un'associazione possa essere percepita come una chiusura, il Guardasigilli ha risposto: "Al contrario, noi saremo una lobby per costruire un centrosinistra largo e per fare un PD unitario: noi saremo la forza che si metterà sempre dalla parte dell'unità".

All'associazione aderiranno nella sostanza tutti i vari parlamentari e dirigenti locali del PD che avevano appoggiato Orlando in occasione della campagna per le Primarie: un gruppo che nello specifico si aggira attorno ai 65 deputati e 40 senatori, più alcuni europarlamentari.

Sarà interessante capire se la nascita di questa associazione interna al Partito Democratico avrà delle conseguenze nei rapporti, non solo dentro al partito guidato da Matteo Renzi, ma appunto anche nel più ampio mondo del centrosinistra.