Le indiscrezioni di questi giorni sono state confermate. Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha nominato Francesco Messineo nel ruolo di commissario straordinario a Trapani, dopo il clamoroso fallimento delle elezioni amministrative. L'ex procuratore di Palermo svolgerà le funzioni di sindaco, giunta e consiglio comunale. In un primo momento si pensava che il consiglio comunale potesse insediarsi in base ai voti del primo turno, con un sistema proporzionale puro. L'ufficio centrale elettorale è stato di parere diverso e, pertanto, quanto accaduto in questa surreale tornata elettorale ha privato la città anche del massimo consesso civico.

Chi è il nuovo commissario

Francesco Messineo è nato a Cefalù, in provincia di Palermo, il 13 maggio 1946. Laureato in giurisprudenza a Palermo, fa il suo ingresso in magistratura nei primi anni '70. Tra gli incarichi assolti, quello di pretore ad Alcamo e di sostituto procuratore a Palermo fino a 1977. Dal '77 al 1980 è stato giudice al Tribunale di Caltanissetta e nel 1986 è stato nominato sostituto procuratore generale a Palermo. Successivamente ha svolto incarichi a Caltanissetta e Termini Imerese, prima di essere nominato nel 2006 Procuratore della Repubblica nel capoluogo siciliano e capo della Direzione Distrettuale Antimafia (è stato il successore di Pietro Grasso). Si trova in pensione dal 2014.

Il nuovo ruolo a Trapani lo terrà impegnato per circa un anno.

Trapani, l'assurdo politico

Trapani si ritrova commissariata dopo l'esito del ballottaggio al quale correva un solo candidato. Pietro Savona, in base alla normativa, avrebbe dovuto raggiungere due quorum per essere eletto: dovevano recarsi alle urne il 50 % degli aventi diritto più uno, mentre il candidato doveva ottenere almeno il 25 % dei voti validi.

Il mancato raggiungimento del quorum ha invalidato l'elezione. L'altro candidato, vincitore al primo turno, era Mimmo Fazio, dichiarato decaduto dalla commissione elettorale a causa della mancata presentazione degli assessori. Fazio è alle prese con problemi giudiziari, dopo l'arresto del 19 maggio scorso per il suo coinvolgimento in un presunto giro di corruzione che ha investito il settore dei trasporti marittimi siciliani.

Il possibile ripristino dei domiciliari ventilato dalla Procura di Palermo, di fatto, gli ha impedito di proseguire la sua corsa verso lo scranno più alto di Palazzo D'Alì, da lui occupato dal 2001 al 2012 per due mandati.

I precedenti commissari della città falcata

Il commissariamento per Trapani non è ovviamente una novità. Nel dopoguerra è già accaduto quattro volte, la prima nel 1949, dal 25 maggio al 26 agosto: il funzionario in questione fu Roberto Fardella, sostituito poi da Giovanni Kurunis che svolse l'incarico fino al 1952, quando poi venne eletto sindaco Gaspare Di Maggio. Il terzo commissario fu Antonino Vella negli anni '90, da febbraio a giugno del 1994 dopo le dimissioni di Mario Buscaino ed il passaggio alla prima elezione diretta del sindaco che, il 17 giugno 1994, promosse lo stesso Buscaino.

Il quarto ed ultimo commissariamento nel 2001, dopo l'arresto e le conseguenti dimissioni del sindaco di centrodestra, Nino Laudicina (che sarà assolto definitivamente da tutte le accuse soltanto dieci anni dopo). Il commissario straordinario nella circostanza fu il magistrato Alfonso Giordano, molto celebre per aver presieduto il maxiprocesso alla mafia celebrato dal febbraio 1986 a dicembre dell'anno successivo.