Imola. Da tempo, nei corridoi dei palazzi romani, si parla di lui come di un possibile presidente del Consiglio. Stiamo parlando del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che ha partecipato in videocollegamento il 3 luglio, insieme con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti presente in sala, a un incontro organizzato nel nuovo Auditorium della coop Sacmi Imola. L’organizzazione è stata voluta da Legacoop Produzione & Servizi. L’argomento era l’Industria 4.0, considerata come un traino per le imprese dell’Italia e in particolare per le cooperative industriali quali, appunto, la Sacmi che ha chiuso molto positivamente il 2016 grazie soprattutto a performance nel settore dell’Export.
I problemi possibili con Renzi
Ma veniamo a Calenda, 44 anni e quattro figli con una laurea in Giurisprudenza e al perché viene considerato uno dei maggiori papabili alla carica di premier dopo le elezioni del 2018: il ministro dello Sviluppo economico gode della stima del patron di Forza Italia Silvio Berlusconi e pure di Romano Prodi che ha ripreso ad avere un ruolo politico molto attivo nel tentativo di ricostruire il centrosinistra e ha incontrato il ministro dello Sviluppo Economico qualche tempo fa a Bologna, in forma privata comunque in un’atmosfera positiva. L’unico problema può essere rappresentato dai rapporti con il segretario del Pd Matteo Renzi, proprio colui che nominò nel suo governo Calenda viceministro allo Sviluppo Economico, ma è noto che Renzi vorrebbe tornare a palazzo Chigi dopo le elezioni nazionali della primavera del 2018.
Dipenderà anche dal tipo di legge elettorale con la quale si arriverà al voto e da eventuali alleanze, naturalmente. Intanto Calenda è stato nominato dall'attuale premier Paolo Gentiloni al dicastero dello Sviluppo Economico.
Il piano 4.0 è molto apprezzato
Nel frattempo Calenda coltiva rapporti ottimi con il sistema cooperativo in generale (non certo estraneo al mondo del Pd tanto che il ministro del Lavoro, l'imolese Poletti, in precedenza era il presidente nazionale di Legacoop) e più in generale con quello delle associazioni d’impresa, ma non trascura nemmeno i sindacati, anzi vuole coinvolgerli nel suo piano 4.0. Insomma, si comporta da personaggio “tecnico e indipendente”, oltre che capace. Un buon viatico, in ogni caso, per il suo futuro politico vista la sua giovane età. Se son rose fioriranno.