L'Austria ha chiesto che i migranti salvati nel Mediterraneo non siano portati sulla terraferma e poi trasportati verso nord.
kurz ha infatti affermato:"Pretendiamo che venga interrotto il traghettamento di migranti illegali dalle isole italiane, come Lampedusa, verso la terraferma ... Se l'Italia dovesse continuare con i tempestivi trasferimenti sulla terraferma, da dove i migranti proseguono verso nord, non aumenterà solo il sovraccarico in Europa centrale, ma continueranno anche gli annegamenti ... il salvataggio in mare non deve essere un ticket per l'Europa centrale".
La richiesta è stata fatta per voce del ministro degli esteri austriaco, Sebastian Kurz, suscitando polemiche in Italia. In primis da parte del sindaco di Lampedusa che ha dichiarato: "parole da naziskin", riferendosi a quanto detto dal ministro austriaco.
La domanda che giunge spontanea è se la richiesta sia lecita o meno.
Quanto richiesto dall'Austria è lecito?
Per rispondere a questo quesito bisogna partire dalle basi a fondamento dell'Unione Europea. Il trattato di Maastricht nel 1992 ha introdotto la libertà di circolazione e di persone all'interno dell'UE. Successivamente in Unione Europea c'è stata una graduale eliminazione delle frontiere con gli accordi di Schengen e la direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione Europea e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nei paesi facenti parte dell'Unione Europea.
I Paesi europei, quindi, con grandi benefici in termini economici hanno visto una graduale eliminazione delle frontiere. I benefici sono stati molteplici: un unico mercato di dimensioni notevolmente maggiori, eliminazione dei costi per il mantenimento delle frontiere, maggiore concorrenza interna, aumento della velocità di circolazione delle merci, incremento del mercato del lavoro ed altri.
I Paesi facenti parte dell'Unione Europea durante gli accordi hanno reputato come un beneficio per tutti la graduale eliminazione delle frontiere e la libera circolazione dei cittadini europei.
La parte fondamentale della nostra analisi consta nella parte "dei cittadini europei", se l'Italia permette l'ingresso nel continente a persone non aventi diritto e che non siano cittadini europei e l'evento è contestuale ad una totale mancanza di frontiere, queste persone di fatto saranno libere di circolare nel continente.
Teoricamente dovrebbero fermarsi nel primo paese che eserciti l'accoglienza, ma senza frontiere e controllo non c'è possibilità di impedire ad una persona di superare un confine se questo è privo di controlli.
La modifica della popolazione con la scelta italiana di permettere l'ingresso ai migranti economici ed un cambio unilaterale degli accordi che è possibile giustifichi il reinserimento delle frontiere. Gli altri Paesi europei hanno accettato, quindi ritenuto conveniente per tutti, la libera circolazione dei cittadini, non dei migranti economici di paesi terzi. Migranti che se presenti fisicamente in continenti possono in pratica superare i confini se questi sono privi di controlli.
Per queste motivazione si può supporre che la richiesta austriaca sia legittima.